Si dice che la cosa più difficile sia perdonare. In realtà, molto più difficile è perdonarsi.

Quando il nostro senso di colpa ci fa cadere in una spirale di oscurità tale da non farci più distinguere la realtà dalle nostre fantasie, allora la fortuna, il caso o Dio ci manda una persona che col suo amore ci toglie dalla caverna del nostro egoismo e ci riporta alla luce.
Ma la nostra libertà può farci anche rifiutare questo amore. E il rifiuto dell’amore ha un’unica conseguenza: la morte.

Per ogni suicidio eclatante, ce ne sono decine di cui nessun giornale parlerà mai. È proprio questo il tema trattato in questo sottovalutato (e forse sconosciuto) film che ha come protagonisti un sorprendente Nicholas Cage (davvero intenso in alcune scene) e una fantastica Elizabeth Shue che con la sua straordinaria delicatezza cerca di salvare un Cage sull’orlo dell’abisso, poco prima che quest’ultimo, sentendosi immeritevole di tanta dolcezza, si abbandoni definitivamente alle sue tentazioni autodistruttive.

Spero che la recensione (alla quale francamente non saprei aggiungere altro) vi spinga ad andarlo a (ri)vedere; lo merita. 

Carico i commenti...  con calma