I Miles Away, provenienti da Perth, Australia, ci hanno sempre tenuto a ribadirlo: non vogliono essere una delle tante band, nell’universo dell’Hardcore moderno, che ripropongono sempre i soliti cliché triti e ritriti. In questa scena ormai inflazionata dove si contano migliaia di band, uscire fuori dal gregge e apparire originali e diversi dagli altri non è un’impresa facile, soprattutto per chi evita di far contaminare la propria via all’Hardcore da sperimentazioni o influssi di altri generi musicali, proprio come hanno scelto di fare Miles Away. I 5 australiani hanno sempre cercato di restare fedeli alla linea dell’HC “nuova scuola” senza andare fuori dai bordi canonici del genere, ritrovandosi ad affrontare una sfida non semplice, viste le pretese di risultare una band interessante e riconoscibile nonostante la folta concorrenza.
Venendo al disco: dopo alcuni LP ed EP di buon livello, i Miles Away arrivano dunque a dare alle stampe nel luglio 2010 questo “Memory Embraced”, contenente 4 tracce e distante tre anni dall’ultima release del gruppo. E in questi tre anni cos’hanno fatto i nostri? A sentire il disco in questione direi che hanno affinato veramente bene le armi, elaborando attentamente ogni minimo particolare della doppia mossa estiva del 2010, periodo che li ha visti rilasciare “Memory Embraced”, come già detto, ma anche l’album “Endless Roads”. A mio avviso è proprio grazie a queste due ultime uscite che i 5 di Perth hanno fatto un gran passo avanti: il sound proposto già a partire dall’EP “Memory Embraced” è meglio architettato rispetto alle uscite precedenti, e nel complesso la band sembra maturata e più attenta ai particolari; il gruppo riesce ora a creare un suono più muscolare e potente, puntando sempre più sul grosso punto di forza di cui possono vantarsi, ossia il cantato di Cavechest, caldo e rabbioso al punto giusto.
A partire da questo EP la band australiana sembra imboccare una strada che può portarli molto in alto e che soprattutto li avvicina davvero all’obiettivo di apparire come un gruppo riconoscibile e di punta tra i tanti della scena. “Rain Eyes” è la perla del disco, canzone nella quale i Miles Away riescono anche ad inserire una parte chitarristicamente più melodica ma che non fa perdere un colpo a livello di furia e potenza. Gli altri tre brani, “Ghostwriter”, “...So I Guess This Means I’m Out Of The Book Club” e “Nowhere Else” sono altrettanto belli e ben suonati e conducono l’ascoltare, dopo solamente un paio di ascolti, ad ammettere che i Miles Away lo hanno già convinto a seguirli, o meglio, ad accompagnarli nel loro personale cammino verso le vette dell’Hardcore moderno.
Quindi rispolverate il motto "Stay true" e sbrigatevi ad alzare quel cazzo di volume, perché in Australia non ci sono solo surfisti biondi, squali e gli AC/DC, ma anche una scena Hardcore fatta di cuore&sudore che sta crescendo e la cui punta di diamante potrebbe essere rappresentata proprio da questi Miles Away.
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