Primo: 'hey salve, come si sta qui dentro?'. Sì, perché questa è la mia prima recensione su questo sito. E non credo l'ultima. Così, se non vi piace quello che scrivo e come lo scrivo, vedete bene di bannarmi, erasarmi, deletarmi, o tutto quel diavolo che voi maledetti nerd smanettoni vi inventate per esprimere la vostra gioia di vivere i vostri meravigliosi quindici anni.
Ma di cos'è che dovevo parlare? Ah, sì, di Doo Bop. Beh, certo non il migliore Miles di sempre, ci mancherebbe. Se proprio voleste un suggerimento, per il migliore Miles di sempre (e credo di avere diritto di parola in proposito) butterei lì My Funny Valentine dal Columbia Concert. Un gioiello e un mistero. Boh, inutile nasconderlo oltre, chi mi conosce è solito chiamarmi Dottor Divago, e non credo fatichiate a capire il perché.
Doo Bop? Solo una cosa. È un disco di cui ho parlato prima di sapere che c'era. E diffusamente. Quante volte mi è capitato di cercare di spiegare il Miles e dire: 'se ci fosse - oggi - farebbe un disco hip hop'. E poi, per caso, un giorno lo piglio e sento Just Dig It That Doo Bop Sound. Carino. Ecco.
Fine recensione. Magari a questo punto direte: 'Che p..., sette righe per dire una cosa che potevi esprimere con una frase sola!'. Risposta: sì. Arrivederci.
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