Un uomo sulla luna. Perchè sulla terra non c'era posto per lui. Andy Kaufman.

Una persona fuori dagli schemi, fuori dalle logiche dello show business, imprevedibile.

Milos Forman dirige un fantastico Jim Carrey nella trasposizione cinematografica della vita di Andrew Kaufman, rivoluzionario comico degli anni settanta-ottanta. Ma cosa ho scritto? comico? No, cavolo. "Io non sono un comico. Io sono un song and dance man, sono uno showman. Non sono un comico, non ho mai raccontato una barzelletta in vita mia." Ed è vero, Andy non era solo un comico. Era molto di più.

Andy Kaufman, dopo una lunga gavetta nei classici cabaret dei piccoli club, dove trovava difficoltà a causa della sua comicità eccentrica, innocente e spiazzante, poco compresa dal pubblico, trova il successo grazie al personaggio del Foreign Man, dello straniero, che verrà in seguito ribattezzato Latka. In questo numero Kaufman era un impacciato personaggio dell'est europeo dall'improbabile voce inglese che imitava in modo orrendo personaggi celebri (era solito parlare con uno specifico tono di voce al pubblico per poi, dopo aver annunciato l'imitazione, continuare ad usare lo stesso tono), rendendosi ridicolo, per poi, cambiate vesti e modi, conquistare il fino ad allora esitante pubblico grazie ad una perfetta imitazione di Elvis Presley (lo stesso Elvis ammise che quella di Kaufman era l'imitazione che preferiva).

Durante questi spettacoli fu notato dal manager George Shapiro (Danny DeVito), che riuscì a farlo entrare nel cast della sitcom Taxi, dandogli il successo del grande pubblico. Andy odiava le sitcom, così che la produzione dovette accettare svariate condizioni pur di arruolarlo. Una di queste era l'apparizione costante di Tony Clifton.

Tony Clifton è l'altro personaggio geniale di Kaufman. Un irascibile signore, con occhiali scuri e baffi, pronto a sconvolgere ogni idea di show con la sua carica distruttiva. Tony Clifton era Kaufman, ma non solo e, soprattutto, non sempre. A volte era il suo amico Bob Zmuda ad interpretarlo, così che il pubblico si trovava a volte di fronte sia Andy che Tony, e per lungo tempo Kaufman riuscì a confondere il pubblico e a far credere che Tony Clifton fosse una persona a sè.

Questo continuo confondere il pubblico, non far capire dove lo show finisce e la realtà inizia, è il più grande insegnamento di Andy Kaufman e la sua più specifica caratteristica. Egli agiva prettamente per sconvolgere i canoni televisivi, per divertire sè stesso e confondere chi non riusciva a seguirlo. E come è solito in questo mondo, quando una persona non viene capita, spesso inizia ad essere odiata. Kaufman ripudiò il personaggio puro e semplice di Latka. Non voleva essere etichettato solo per quel carattere. Così durante i suoi spettacoli, pur di non vendersi a basso prezzo, preferiva leggere tutto "Il grande Gatsby" di F.S. Fitzgerald, convinto tra l'altro di poter così divertire ugualmente il suo pubblico, che si trovava invece puntualmente deluso.

Andy Kaufman organizzò anche i campionati del mondo di wrestling inter-genere: sfidava così le donne, considerate da lui (scherzando?) inferiori, in incontri veri e propri di wrestling, dove batteva puntualmente le sue rivali. Il punto massimo dello show fu toccato però dalla sfida di un uomo, Jerry Lawler, un wrestler professionista, che volendo punire le mascalzonate di Kaufman, lo sconfisse sonoramente in un incontro, che proseguì a parole e a "colpi" di caffè al Saturday Night Live, mentre Andy continuava a provocare le donne. Il pubblico del SNL bandì Kaufman dalla trasmissione, ma in realtà anche l'incontro con Lawler faceva parte di un'astuta trovata di Andy.

Milos Forman si conferma ad altissimi livelli nel girare un film difficile, con l'arduo compito di ricreare quella tensione scenica che Kaufman riusciva a mettere in atto. Il regista riesce a ricreare benissimo le atmosfere create dallo showman, a cogliere i suoi più profondi intenti, a dipingere i vari stadi della vita di Andy Kaufman, dalla sua più recondita voglia di proporsi iniziale, alla sua incapacità di capire lo scarso livello del pubblico televisivo, fino al termine, con il prevalere di un amaro ottimismo. Jim Carrey si propone probabilmente nella sua migliore interpretazione: lui potrebbe essere il solo nuovo Andy Kaufman, lui potrebbe essere Andy Kaufman. Un cenno lo merita la colonna sonora curata dagli R.E.M., con Stipe anche produttore del film.

L'interminabile estro di Andy Kaufman si spense nel 1984, a soli 35 anni, a causa di un cancro ai polmoni. La sua vita, un continuo raggirare il suo pubblico, fece credere, e fa credere, che egli abbia inscenato anche la sua morte. Ma la triste verità è che probabilmente abbiamo perso un fantastico interprete della vita, pronto sempre a stupire e a ribadire quanto da un genio non ci si possa aspettare nulla, perchè verrà puntualmente delusa la nostra aspettativa, catapultati in un mondo superiore, comprensibile forse solo dai geni, com'era Andy. Un uomo triste, incompreso, favoloso.

Un uomo sulla luna.

Carico i commenti...  con calma