Pronto negli store Mondadori, Feltrinelli etc, nel formato cartaceo e e-book, il libro “Sono tornati i Braccialetti Rossi”, (Edizioni Stile Libero, 2017, pp. 216). L’idea del libro è sorta a ridosso della partecipazione dell’autore al premio letterario ‘Notad’Autore2016’. Infatti e a onor del vero, il titolo citato, era già presente nel libro di esordio di Mimmo Parisi, “Racconti di periferia”.
En passant e per correttezza, si ricorda che il volume appena segnalato è giunto al secondo posto dopo “Scusate il disordine” di Luciano Ligabue. Erano presenti anche (ex aequo con Parisi), Mattia Briga con “Non odiare me” e, al terzo posto, l’ottimo Cristiano De Andrè con “La versione di C.”
Comunque, in seguito all’accoglienza riscossa al premio letterario, si è pensato che il racconto “Sono tornati i Braccialetti Rossi” meritasse un maggior approfondimento.
Così è stato programmato anche un nuovo arrangiamento per i personaggi, aggiungendone perfino qualcuno nuovo di zecca. Pur organizzato intorno al racconto principe, “Sono tornati i Braccialetti Rossi”, il volume, tra gli altri, ne presenta uno veramente interessante: “L’armonica a bocca”. È, quest’ultimo, portato avanti attraverso una narrazione ironica e che fa luce su, purtroppo, una realtà umana di tipo servile e senza grandi slanci verso l’autorealizzazione.
Insomma e in estrema sintesi, si tratta di un individuo che, fermandosi a un autogrill per comprare dei banali biscotti, si trova di fronte a un campione antropologico – un barista – convintissimo che politici e affini siano, giustamente, portatori sani di stipendi da califfo. La lettura di questo racconto, “L’armonica a bocca”, è vivamente sconsigliato a chi è contento di far parte del gregge, a chi sostiene i vitalizi, a chi pensa che l’uguaglianza tra gli umani non sia giusta perché livella le persone… poi sai che noia! Meglio essere diversi, chi milionario, chi morto di fame, chi malato senza possibilità di curarsi.
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