"Fuori" è l'ultimo album della band milanese. Un album carico e bellissimo che conferma la bravura del quartetto milanese che ha prodotto dodici tracce che invogliano e costringono all'ascolto.
Un disco diverso dal successo del 2009, "Tempi bui": più complesso nei testi, più deciso nelle sonorità.
Oltre alle chitarre ed al basso che si riconfermano in prima fila, il cd è arricchito con arrangiamenti superiori rispetto agli album precedenti.
I suoni sono più elaborati senza perdere la loro cristallina purezza, gli strumenti sono più amalgamanti e l'incisione rende merito alla magnifica estensione del cantante. I testi sono come sempre uno dei punti di forza, interpretati con la passione e la voce incredibile di Davide Auteliano, in arte Divi.
Testi che forse lasciano intravedere qualcosa di più intimo, come "Mangio la terra" e abbandonano quel senso di grido e urlo generazionale che accompagnava i primi album. I Ministri sono cresciuti, non hanno tradito, come alcuni dicono, nè hanno perso il loro smalto e il loro stile.
Hanno prodotto un album nuovo e non un remake dei precedenti, hanno scritto qualcosa di nuovo e non si sono riscritti.
La scaletta è ben articolata, alterna canzoni forti e d'impatto, come la capolista "Il sole" a ballate più piane, cullanti, come l'inaspettata "Petroliera".
Un cd da ascoltare con la copertina sottomano, con l'indice che scorre tra le pagine e per imparare, sì imparare, per filo e per segno quelle strofe e quei ritornelli.
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