Autori di un notevole esordio ("I soldi sono finiti" di cui lo ricordiamo anche per la copertina con 1 € vero incollato sopra e per la scheda tecnica contenuta nel booklet dove spiegavano tutti i costi che hanno sostenuto per la realizzazione del disco), i Ministri ritornano nelle nostre orecchie con un EP di soli 4 pezzi, fresco del loro nuovo contratto con la Universal (che stia succedendo come negli anni '90, quando le major iniziarono a mettere sotto contratto molte realtà provenienti dall'underground???), 4 schegge di giornaliera e cruda realtà dei fatti, del diritto ad avere una casa, della generazione senza un briciolo di coraggio, di chi si preoccupa sul come fare una cosa e non di pensare a quello che sta davvero facendo.

"La piazza" è, tra i 4 brani, quello più aperto a soluzioni melodiche mentre gli altri rappresentano il classico suono alla Ministri, un rock senza compromessi con una spruzzatina di umori punk come il primo singolo "Diritto al tetto (paga l'affitto e poi vestiti a lutto quando hai capito quanto va giù il bozzo)" o la bellissima "Fari spenti (Finisce qui al giornata delle buone azioni/di chi si butta nel lago per fare l'eroe/ma si concentra più sul tuffo)"; "Meglio se non lo sai" può considerarsi tranquillamente un riempitivo.

I Ministri hanno talento. Hanno le carte in regola per avere successo in questo buio panorama musicale italiano. Se lo meritano davvero. Aspettiamo il nuovo album per ri-confermare queste idee.

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