"Finalmente", questo è stato il mio primo pensiero quando ho saputo che i Ministry sarebbero tornati con questo disco, "Relapse".
Zio Al si è finalmente deciso a tornare dopo 5 anni di pausa, ed è valsa la pena di aspettare 5 lunghi anni per ascoltare un disco come questo, quindi direi di iniziare questa recensione:
basta dare un'occhiata al disco, solo alla copertina, per capire che è la rappresentazione dell'eccesso più totale, Al Jourgensen ci presenta un classico disco "alla Ministry" del livello di "Psalm69" o "Rio grande blood".
Questo disco non presenta nessuna innovazione nello stile classico dei Ministry, magari gli ascoltatori più vecchiotti sapranno capire bene, infatti questo disco è molto simile al già citato "Psalm69".
"Relapse", fin dalla prima traccia risulta un disco violento, con un'intro di 7 minuti, "Ghouldigghers", dal ritmo pesante e dalla sonorità oscura; questa canzone introduce la seconda traccia, rilasciata mesi prima in un singolo, sto parlando di "Double tap". Questa traccia è una delle migliori del disco, per la potenza iniziale che a me ricorda vagamente lo stile dei finlandesi "Turmion Katilot".
La terza traccia è "FreeFall" che dopo un'intro vocale di un minuto parte con il solito sound dei Ministry, e anche qui, come in molte altre canzoni di Al e compagnia, risltano la voce roca ma potente del cantante.
Arriviamo poi alla quarta canzone del disco, ovvero "Kleptocracy", che dopo un'intro di chitarre alla "Lies lies lies", la voce risulta più pesante, per poi arrivare al ritornello che sembra quasi "festeggiare" in confronto al verse molto cupo.
Senza soffermarmi tanto su ogni singola traccia, le tracce che seguono sono:
- "United Forces" – 4:53
- "99 Percenters" – 3:53
- "Relapse" – 5:49
- "Weekend Warrior" – 5:43
- "Git Up Get Out 'n Vote" – 3:59
- "Bloodlust" – 5:37
- "Relapse (Defibrillator Remix)
L'ultima traccia su cui vorrei soffermarmi è "99 Percenters" che essendo la più criticata nell'album si riserva un bel posto in rilievo in questa recensione: per chi non lo sapesse, di questa canzone è stato fatto un video musicale, che credo sia la fonte del disprezzo verso questa canzone, perchè essendo un video "low budget" è riuscito molto banale e dal doppiaggio a volte scorretto. Questa canzone ha però una strumentazione un testo che non vanno messi in secondo piano, e per questo la reputo una canzone molto buona, una delle migliori dell'album insieme a "Double tap" e altre.
Spero che questa recensione vi abbia invogliato ad ascoltare questo gruppo che merita davvero, anche se di gruppo non si può parlare quando si recensisce questo disco, siccome è stato prodotto da Al più alcuni ospiti; insomma, ascoltate questo cd e datemi una vostra opinione!
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