Correva l’anno 1984…non so cosa si erano fumati i Minutemen o cosa avevano bevuto, o se si erano drogati, o erano in uno stato di grazia, o in estasi, o avevano visto la Madonna, fatto sta che concepirono questo meraviglioso disco: Double Nickels On The Dime. E in effetti si tratta di un capolavoro della musica rock composto da ben 45 intensissime canzoni realizzate dal trio forse più creativo del rock, nessuna di esse arriva a toccare i tre minuti e poche volte superano i due, ma il fatto sorprendente è che sono una più bella dell’altra. Come tutti i più grandi capolavori questo disco non può essere incluso in un genere preciso, anzi diventa artefice di un genere nuovo, infatti in esso sono racchiusi in miniatura la stragrande maggioranza, se non tutti, i generi del rock, il tutto filtrato dal punk e dal funk, lascio immaginare che spettacolo, impossibile non lasciarsi coinvolgere, impossibile rimanere indifferenti all’ascolto, impossibile restare fermi, album che non annoia mai dalla prima all’ultima traccia.
Il cantante e chitarrista D. Boon si dimostra bravissimo, anche se la sezione ritmica composta dal bassista Mike Watt e batterista George Hurley non è da meno a sfornare perle una dopo l’altra senza sputare un attimo a terra. Si comincia con la macchina di Boon che viene messa in moto, difficile dire quali siano le migliori canzoni, infatti in ognuna di essa si trova un microcosmo ricco di spunti geniali e ogni canzone a ben sentire è un cofanetto di generi.
Disco da ascoltare per forza, che cambia le coordinate e i punti di vista della musica rock, dopo aver ascoltato questo masterpiece molti dischi che prima vi piacevano, non vi piaceranno più. 5/5 ovviamente, lo merita più di molti altri.
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