Intervista immaginaria a Mike Watt, agosto 1983
-Pronto, parlo con Mike Watt, il leggendario bassista dei Minutemen?
-Sono io. Con chi ho il piacere?
-Sono un DeRecensore, sto scrivendo riguardo al vostro ultimo album...
-"What Makes A Man Start Fires?"? Personalmente credo sia il nostro disco migliore finora, soprattutto grazie alle incredibili linee di basso funky inventate da me!
-Sicuramente il basso è lo strumento che si nota di più.
-Devo comunque dare credito all'agile chitarra jazz-funk non distorta del mio amico d'infanzia D. Boon, soprattutto in pezzi come "Life As A Rehearsal" e "Fake Contest".
-Jazz-Funk? Credevo che questo fosse un disco di punk-rock!
-Lo è, ma estremamente originale, molto diverso dal punk/hardcore che si sente in giro qui a Los Angeles. I nostri pezzi sono brevi e veloci anche più degli altri gruppi, ma sono frammentati, sconnessi e rimandano ad una miriade di generi diversi, citandoli o parodiandoli; si va dall'hardcore alla ballata tradizionale, dal blues-rock al funk.
-Effettivamente già il primo ascolto lascia sbalorditi.
-Sì, ma aspetta di sentire il doppio LP che uscirà l'anno prossimo: "Double Nickels On The Dime"; al confronto questo sembrerà appena un assaggio. Sono sicuro che diventerà uno dei più grandi dischi di sempre.
-Non vedo l'ora! Grazie per l'intervista e la modestia con cui hai descritto la tua musica.
-Non c'è di che. Ci si vede a qualche concerto, noi siamo sempre in giro a suonare
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