"Essendo assorto di notte nel segreto studio, solo riposato sopra lo scranno di rame: Fiamma esigua uscente dalla solitudine, Fa profferire ciò che non è da credersi invano." Centuria I (I quartina).
Leggere di Michel de Nostredame (1503-1566), meglio conosciuto come Nostradamus (nome latino dato da lui), è stimolante e intricato allo stesso tempo. Pronunciare il suo nome evoca un misto di fascino, mistero e sbigottimento. Da sempre questa figura ha appassionato studiosi e ricercatori che hanno tentato e tentano di carpire i segreti contenuti nelle profezie. La critica razionalista ha classificato la sua opera di chiaroveggente come il prodotto di una mente allucinata e folle. In realtà è troppo semplice sminuire sbrigativamente le visioni profetiche contenute nelle celebri Centurie. Furono anche i tragici eventi che colpirono la sua famiglia, a condurlo verso una svolta decisiva nella vita. Oltre ad essere veggente, astrologo, filosofo, matematico, alchimista e medico, Nostradamus fu una persona caritatevole, e il potere straordinario che lo rese diverso da qualsiasi altro essere umano, rimane tutt'ora di non facile comprensione. In lui vi era una sorta di taumaturgia: ebbe la fama di essere un grande medico, e prodigò la sua scienza con animo missionario. La dimora nella quale risiedeva era spesso affollata da visitatori che giungevano da lui con la speranza di avere consulti sia come veggente che come medico. Durante la notte egli si ritirava nel proprio studio-laboratorio: qui raccoglieva con passione libri, manoscritti, preziosi cimeli, piante, erbe, storte, alambicchi, talismani, amuleti e sigilli. Questi strumenti gli servivano per mantenersi in salute e aumentare il proprio potere sulle forze misteriose dell'ultrasensibile.
Il libro spiega come le rivelazioni-visioni ottenute da Nostradamus furono realizzate durante "continue veglie notturne". La prima edizione delle Centurie vide la luce nel 1555, grazie a un editore di Lione. Delle Centurie si dice che oggi ne esistano dodici, nonostante questo solo le prime dieci sono attribuibili con certezza a lui. Nel 1556 giunse anche in Italia, dove fu ricevuto a Roma dal Papa. Per un breve periodo soggiornò a Torino. La sua visita è ricordata da un'iscrizione apposta sulla casa in cui egli dimorò (n.68 di via Michele Lessona). Nel volume (© Copyright by Giovanni De Vecchi Editore) compaiono integralmente le 10 Centurie, con previsioni su eventi mondiali del passato e del futuro. Gli argomenti più interessanti sono: la Francia del 500, la storia della famiglia di Nostradamus, le profezie, le possibili interpretazioni su decisivi avvenimenti della nostra storia, e le principali invenzioni e le scoperte più sconcertanti. Le profezie coprono un arco di tempo assai vasto, ovvero 2240 anni: dal 1557 sino all'ultimo avvenimento annunciato e calcolato nel 3797 che a quanto pare segnerà...
La traduzione delle Centurie è letterale, senza interpretazioni oggettive, perciò spesso sembra avere pochi contatti con la logica, ma lo è comunque anche nella lingua originale. Il linguaggio dell'opera è complesso, oscuro, allegorico ed ermetico, ma nonostante questo riesce ad incuriosire insaziabilmente le persone, perchè l'argomento è il nostro futuro. Molti si sono domandati il motivo del voluto esoterismo, ma nel campo della profezia, non è detto che le verità siano sempre piacevoli a dirsi e ad essere rese note!
L'intenzione di mantenere un linguaggio quanto mai criptico è ben esemplificata in una lettera di Nostradamus al re di Francia Enrico II: "È bene, o serenissimo re, che tali avvenimenti segreti siano resi manifesti solo per sentenze enigmatiche onde abbiano solo un significato e un'unica comprensione...". Per ottenere ciò, nelle quartine utilizzò non solo una lingua francese arcaica per quei tempi, ma mescolò parole tedesche, spagnole, italiane, provenzali, partendo da radici latine e greche, anagrammando perfino i nomi più noti di quel periodo. Il linguaggio usato da Nostradamus è volutamente carico di continui neologismi, inoltre egli conosceva molto bene il 'linguaggio' dei numeri e anche i significati attribuiti a ciascuno dei numeri corrispondenti agli Arcani Maggiori dei Tarocchi. Non bisogna dimenticare che in quell'epoca era facile venire sospettati di stregoneria a seguito di determinate opinioni o scritti. Per questo motivo Nostradamus volle proteggere sia la sua opera che la sua vita, dalla distruzione e dal rogo, utilizzando un linguaggio ambiguo e stravagante, incomprensibile ai più. Tutto il suo operato è stato da lui medesimo 'offuscato', anche perchè indipendentemente dai mutamenti storici che si verificheranno, i suoi scritti non avrebbero turbato la suscettibilità dell'uomo. In questo modo egli potrà muoversi prendendo da solo le proprie decisioni nelle 'battaglie' del mondo. In realtà il vero 'mistero delle profezie di Nostradamus', consiste nel comprenderle solo dopo il loro accadimento.
Dove finirebbe il nostro libero arbitrio se si potesse sapere in anticipo il destino che ci attende? Tentare di arrestare il corso degli eventi per evitare determinate predestinazioni che segnano l'Uomo è quindi impossibile?
Saluti profetici ©.
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