Credo che molti siano convinti che il debutto musicale dei Misfits, gli "horror-punk" più famosi della storia, sia rappresentato da "Walk Among Us", pubblicato nel 1982. Non tutti forse sanno che, invece, un altro album, quello di cui mi accingo a parlare, fu scritto ancora prima dai quattro californiani. "Static Age" infatti fu composto e registrato nel 1978, quando dietro il microfono c'era ancora il buon vecchio Danzig, ma pubblicato, nella sua interezza, solo nel 1997, quindi già durante l'era dei Misfits di Jerry Only, anche se molte delle tracce contenute in questo Lp sono presenti nella raccolta "Legacy of Brutality" del 1985.
Il disco in questione rimane uno dei capisaldi del punk ma comunque non superiore agli altri album dell'era Danzig. "Static Age" è un disco che si presenta ai padiglioni auricolari del (fortunato) ascoltatore come tipicamente "Misfitsiano", ossia rozzo, senza fronzoli e con testi irriverenti, crudeli e ironici. Tuttavia, dal momento che fu pubblicato quasi vent'anni dopo la sua composizione, potè usufruire di una produzione più avanzata rispetto agli altri lavori dei Misfits degli anni Ottanta ("Earth A.D." e "Walk Among Us"), cosa che tuttavia non garantì un risultato migliore rispetto ai suddetti album che avevano la produzione scarna e grezza che rese famoso il sound dei Misfits: infatti il tipico fan del gruppo in questione sarà sorpreso da questa eccessiva pulizia del sound che ne dimezza la carica punk, mentre solo l'ascoltatore casuale sarà contento, per esempio, di poter udire tutti e quattro gli strumenti distinti tra loro, cosa che non è propriamente tipica e frequente nei lavori dei quattro horror-punkers. "Static Age" resta comunque un godibilissimo album, in cui sono presenti alcuni dei classici del gruppo californiano come "Hybrid Moments", "Some Kinda Hate" e "Teenagers from Mars", e nel quale la voce mistica e malinconica di Glenn Danzig, "il Jim Morrison oscuro", arriva forse ai suoi massimi storici.
Per concludere, disco fondamentale per ogni amante dei "disadattati", che lasciarono un'eredità musicale molto vasta, influenzarono la scena musicale degli anni Ottanta (famosissime le cover, rispettivamente di Metallica e Guns N Roses, di "Last Caress" e "Attitude") e degli anni Novanta e, addirittura ispirano tuttora band, come, per esempio, Avenged Sevenfold, The Horrors e Wednesday 13 che citano i Misfits come loro influenza stilistica, del decennio in corso.
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