Dopo aver perso il passaggio per andare a mare, e ritrovandomi da solo in casa col caldo che mi sta soffocando, per ammazzare il tempo ho deciso di compiere una sciagurata azione: scrivere la mia prima recensione su DeBaser. La decisone definitiva l'ho presa quando, ascoltando le innumerevoli tracce che riempiono le mie giornate, il mio orecchio, a un certo punto, si è soffermato sulla prima traccia di un album di un genere tanto bello, quanto poco considerato: il Gospel. Nemmeno qui, su Debaser, in cui si può trovare qualunque rarità, non c'è nessuna recensione di album gospel e "spirituals". Forse perchè molti lo considerano "un genere da chiesa", perchè è "musica religiosa", i cui testi parlano solo di dare gloria a Dio: niente di più superficiale.

Mississippi Mass Choir è un nome che ai più non dirà nulla, e anzi se non si è orientati ad ascolatare un certo tipo di musica non lo si conoscerà mai, ma chi bazzica le chese pentecostali americane o a chi piace il gospel, saprà che esso è il più grande coro gospel del mondo. Era il 1988 e Frank Williams, celebre cantante gospel-soul, ebbe un'idea ambiziosa: formare un grande coro coi migliori cantanti gospel del paese. Tenne audizioni ovunque, e alla fine furono scelti cento cantanti, "le cento voci più belle del Mississippi", la cui missione è quella di parlare di Dio agli uomini suonando e cantando. Sotto la direzione musicale di David R. Curry Jr., e col coro condotto da Dorcus Curry Thigpen, il MMC debuttò in un live a Jackson, da cui fu tratto l'omonimo album che lò lanciò in vetta alle charts gospel degli USA. Il secondo album, "God get the glory",riconfermò il coro in cima a questa speciale classifica, confermando questo "ensembles" come uno dei più importanti del genere.

Ma l'apice fu raggiunto nel 1993, con questo album LIVE, "It Remains To Be Seen": un album dal duplice valore, primo perchè rappresenta, forse, la massima vetta artistica raggiunta dal "gruppo", che gli varrà anche importanti riconoscimenti, (il Soul Train music awards per il miglior album gospel del '93, il più rinomato premio del genere), secondo, sarà l'ultimo album in cui canta Frank Williams, voce solista e il "frontman", (certi termini è inesatto usarli in questo caso), perchè sarebbe morto di lì a poco. Inutile dire quanto il MMC sia meglio dal vivo: e in particolare Williams, nelle sue interpretazioni soliste, ci mette intensità e passione come non mai, sarà l'interpretazione più espressiva e bella che farà, come se avesse saputo che questo sarebbe stato il suo ultimo (capo)lavoro. Le altre voci non sono da meno: oltre a doti vocali eccezionali, le parti in cui entra il coro sono le più toccanti e le più belle, e si mescolano, si incastrano e si completano in maniera assolutamente perfetta con le voci soliste che si alternano di pezzo in pezzo, e le parti musicali sono di primissimo livello. Consierate questo album il canto del cigno del gospel americano vero e autentico, quello "puro", (perchè, ahimè, anche questo genere ha subito in questi ultimi anni parecchie contaminazioni rap, hip hop e suprattutto ethnic, conoscendo anche una certa commercializzazione che, eccezion fatta per la grande Mahalia Jackson, non gli è mai appartenuta).

Un album live che va a colpire l'anima e entra nel cuore fin dalla prima traccia: se siete credenti, Dio a tratti vi sembrerà quasi tangibile, se non lo siete, ascoltando questo capolavoro potreste ricredervi.

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