Recensione pillola perché non c'è molto da dire su questo gruppo il cui nome deriva da quello di un pupazzo televisivo afro-americano.

La loro carriera è durata più di dieci anni ed ha prodotto quattro LP che, dopo il debutto più psichedelico, virano decisamente verso il Jazz Rock.

A torto, dunque, spesso vediamo il lavoro dei Missus Beastly classificato come Prog, genere cui il gruppo è legato da esclusive ragioni di concomitanza geografica e cronologica, senza attinenza alcuna con l'humus che produceva uscite discografiche portentose per la Germania di quegli anni.

Siamo in territorio "Krauto" ed il disco, il debutto del gruppo su vinile, è pubblicato nel 1970, con forti richiami all'underground musicale tedesco e incentrato sulla psichedelia e con incursioni nei territori Rock Jazz Blues.

L'organico di quattro elementi è il collaudato Voce - Chitarra - Basso - Organo - Batteria; importanti nel primo disco le collaborazioni di membri degli Xhol Caravan, degli Amon Düül II e dei futuri Embryo.

Un paio di accenni ai brani più significativi: "Uncle Sam", il secondo, che contiene una chitarra elettrica acida e molto endrixiana e che sa ben mescolarsi con basso ed organo. "Decision", il quarto brano, ha forti reminiscenze alla Cream, ma sa essere convincente. In "Mean Woman", il sesto brano, siamo con la chitarra in territori tipicamente claptoniani ma un gran bel lavoro lo svolge anche l'Hammond.

Tutto il resto scorre bene senza entusiasmare; il valore complessivo della pubblicazione sta nel fatto che è un prodotto dignitoso e ben costruito, suonato con buona maestria, ma, soprattutto, ha il merito di essere stato pionieristico in terra tedesca, oltre a quello di darci una visione a tutto tondo del panorama rock tedesco elettrico.

Curiosità per i collezionisti: la prima versione in vinile supera oggi la quotazione dei mille dollari.

Consigliato a chi voglia approfondire la scena tedesca jammy del primitivo rock psichedelico, riedito in CD nel 2002 dalla "Garden Of Delight".

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