Dawn (Jess Weixler), è una liceale che passa gran parte del tempo a sopprimere i propri istinti sessuali. I suoi solidi principi vengono messi costantemente a dura prova dai suoi compagni di clase nonchè dal fratellastro Brad, ragazzo ambiguo, rozzo e al contempo affascinante.Ma un giorno, in seguito ad un tentativo di stupro da parte di un suo compagno, Dawn scoprirà di possedere la leggendaria "vagina dentata", sino ad allora ritenuta solo una leggenda dalle antiche origini...

 Sigmun Freud, nel parlare del complesso edipico, nomina spesso il sentimento maschile denominato "angoscia da castrazione", una condizione psicologica riguardante il bambino e il suo rapporto con il genitore, con la crescita, la sessualità. Questo tema contribuisce, in modo sottile, alla costruzione delle basi del film di Lichtenstein (figlio del famoso Roy, artista della Pop Art). Il regista mescola la carte in tavola, fonde i generi e spiazza lo spettatore. Questo "Denti" è un teen movie o un film profondamente filosofico? E' uno splatter o un'opera di riflessione? << Nessuno dei due ed entrambi>> è la risposta.

Questa pellicola è un sorprendente calderone di pulp, di commedia nera, di splatter, di demenzialità, di autentico terrore. Il pubblico maschile ne rimarrà profondamente turbato, toccandosi più volte nel corso della proiezione "per vedere se è ancora tutto al suo posto"; le spettatrici assisteranno al compimento di una sorta di rivincita dei sessi. Numerose sono le scene che si scacceranno a fatica dalla mente: una tra tutte quella della visita ginecologica, costruita con magistrale senso della tensione e di un'intensità davvero notevole (grandioso anche il cattivissimo finale).

Vagamente ispirato da "Killer Pussy" di Takeo Nakano, questa versione occidentale è decisamente migliore: a differenza della controparte nipponica, basata esclusivamente sul trash, sul sesso e sullo splatter più becero, quella di Lichtenstein è un'opera decisamente più raffinata, più filosofica, più morbida e al contempo più incisiva, oltre che nettamente superiore nel comparto tecnico. Qui si gioca sulla tensione di ciò che non è mai mostrato, sul vedo e non vedo, sulla creazione di una tensione puramente immaginaria e, pertanto, più morbosa e inquietante.

Premiato al Sundance film festival, "Denti" è un film pieno di sorprese: una favola pop, uno splatter "rosa", uno slasher movie al contrario.

Sconsigliata la visione se dopo il cinema si va a casa con la propria ragazza. 

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