Moby è un ambientalista-vegano-animalista, è iscritto al circolo culturale degli amici delle zanzare e al partito dei verdi oltranz-fondamentalisti (affiliato col pdl alle ultime elezioni), non mangia alimenti che abbiano il pur minimo punto di contatto col mondo animale (vive di red bull e nutella) ma soprattutto è un grande filantropo, con Last Night ha regalato uno scorcio di meravigliosi anni '90 a chi li ha vissuti in maniera approssimativa perchè troppo piccolo o troppo sfigato, o -come nel mio caso- entrambi. Last Night è questo, è una festa delle medie a cui non t'hanno invitato o non ci sei andato perchè avevi Judo oppure eri dal logopedista o costretto a casa a massaggiare i calli della nonna... insomma, si rievocano i tempi in cui le canzoni disco te le potevi canticchiare...
Così dopo due album archiviabili senza pensieri, l'occhialuto nipote di Melville spegne le sue archiviabili corde vocali e rispolvera tanto vinile archiviato da qualche parte nel suo attico che forse era l'unica cosa che non doveva archiviare in questi anni... e riecco le sonorità che gli servivano... energiche voci femminili soul, tanti archi sintetici, arpeggiatori, pianoforte acid, melodie ignoranti, addirittura spruzzatine rap quà e là...
Ed eccoci scaraventati nella festa che ci mancava, si parte con Ooh yeah, una canzoncina di graziosa leggerezza e là al tavolo delle bibite ecco la bellona della secondabbì quella che ti rifiutava con plateale gioioso disprezzo durante la pausa pranzo, intanto ecco arrivare Everyday it's 1989, con la sua cassa dritta, gli urli in loop, all'improvviso un urto, è quel bastardo del bullo della scuola, ma ti fa pena, sai già che dopo le medie finirà a pulire fosse biologiche mentre tu ti potrai allietare con le bellezze della cultura, ora lui guadagna 4000 euro al mese mentre tu ne spendi altrettanti in biglietti del treno e topexan, ma chissene, sul disco ora gira Alice, un rappettozzo gangsta supportato da chitarroni acidi, che ti porta ad assumere un andamento a metà tra 50 Cent e mr. Bean che ti rende irresistibile e repellente, per fortuna che Disco lies, distoglie l'attenzione dalla tua goffaggine, ragazzi che pezzo! discopiezz'e'core oserei dire.
Ma poi succede qualcosa, i toni si smorzano, lunghe note di archi, atmosfera rarefatta... che succede? Succede che le ultime 4 tracce di quest'album virano prepotentemente su un ambient spaccamaroni di cui proprio non si sentiva il bisogno, chi ha trovato da limonare si apparta da qualche parte aiutato da questa musica che qualcuno potrà trovare tantrica... non resta che tornarsene a casa e in questi tristi anni 2000 dove le canzoni disco non si possono più canticchiare...
[RICAPITOLANDO] Ottima operazione nostalgia, nulla di esageratamente originale, ovviamente. Mi rimane il cruccio di ben 4 tracce consecutive inutili, se Moby la piantasse di fare tanto l'amico della terra e si impegnasse a colorare di tamarro il mondo gli sarei molto grato, il voto di 4 stelle per i primi 10 pezzi viene arrotondato a 3 facendo una media sull'ascolto complessivo.[/RICAPITOLANDO]
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