Ieri sera ho letto un libro interessante: racconta la scalata ai vertici delle classifiche dei MODA', scritto dal fondatore e frontman Kekko Silvestre. Proprio lui ha redatto questa autobiografia, mentre ci racconta con grande disponibilità e sincerità quanto ha dovuto sudare per diventare famoso.
Già lo so cosa state pensando: qui non si tratta di recensire la musica (non ho mai ascoltato volontariamente nemmeno mezza canzone), ma lo stile narrativo del libro e la trama. Com'era prevedibile dopo tutta la fatica che ha fatto per arrivare al successo, si toglie un bel pò di sassolini dalle scarpe. Lo faremmo tutti, credo, ma spero non con queste modalità.
La verità è questa: a 16 anni, quando hai scritto le tue prime canzoni il tuo gruppetto rock ti sembra il migliore del mondo. E ti incazzi quando la gente non è d'accordo con te. Chi mai potrebbe esserlo quando incidi il tuo primo demo dentro il cofano di un trattore acceso? come si fa a non rimanere accecati da tutta quella qualità? Per fortuna prima o poi si cresce e l'arroganza lascia il posto a una più moderata soddisfazione e la consapevolezza di avere la capacità compositiva per riuscire a portarti a letto qualche ragazza. Ma tutto questo il nostro protagonista lo rigetta. A venticinque anni è fermamente convinto che il suo gruppo sia il migliore, e si altera quando (come lui stesso dichiara) nessun produttore è interessato a un gruppo che somiglia ad altri mille, che sono già in classifica da molto più tempo. Quello che abbiamo davanti è un personaggio impulsivo, che perde le staffe dopo 5 secondi, non disdegna di fare a pugni con quelli che durante i concerti gli consigliano di abbandonare il mondo della musica e di darsi all'ippica o ad altri hobby più sani, ammette di essere un tipo molto testardo e orgoglioso.. insomma manca solo che bestemmi e beva come un alpino e poi abbiamo la pop star ideale! In effetti di parolacce ce ne sono parecchie, e tuttavia nemmeno una è necessaria per sottolineare un concetto. Sono messe lì a caso, come le K nel suo nome. Altra cosa che dal libro emerge è il fatto che il successo vero e proprio sia arrivato quando la band ha firmato per "Ultrasuoni", una specie di Holding/Casa Discografica messa a punto da tre delle più grandi radio nazionali.
In sintesi: in queste radio si sono messi d'accordo di passare la musica che loro stessi producono. (il motivo è semplice: a ogni passaggio, guadagnano soldi dai diritti SIAE) Per cui i Modà si sono ritrovati a essere costantemente programmati centinaia di volte al giorno e di lì a poco il successo è inevitabile.
A questo cantante/compositore va tutta la mia stima, ha vinto e ha realizzato il suo sogno; una cosa mica da poco visto che l'ambito musicale uno dei più difficili da scalare. E non si vergogna, anzi con candore e leggerezza parla di come si è "venduto" alle major discografiche, prima cambiando il suo look di cui andava fiero (taglio capelli, immagine, scarpe da ginnastica) poi facendo ri-arrangiare le sue canzoni e addirittura accettando che venissero cambiate le parole alle sue canzoni (un cantautore in questi casi preferirebbe farsi stuprare). In più poi con la prevedibile mossa di cedere il contratto di edizioni musicali a Ultrasuoni la sua integrità morale e dignità finisce sotto a un ponte, ma lui è contento, anzi, di tutto questo è molto fiero. Addirittura da scriverci un libro.
E nell'ultimo capitolo (dove potete trovarci le riflessioni intellettuali) si chiede come mai il cantante dei Negramaro ce l'abbia con lui: dopo che gli freghi lo stile musicale, gli freghi lo spazio in radio.. in pratica gli freghi il lavoro copiandolo spudoratamente.. ti sorprendi perchè quando lo incontri lui neanche ti saluta? ahah! sei troppo forte! Ripeto, non ho mai ascoltato nemmeno una canzone di questo gruppo, ma se sono composte con lo stesso stile con cui è stato scritto questo libro, allora ho fatto una scelta molto saggia. In conclusione: come in tutti i libri per bambini, anche in questo possiamo trovare una morale. Basta solo che non gliela spieghi e ci arriva da solo quando è un pò più grande.
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