L'album che ha chiuso il decennio d'oro del kraut rock. Trentacinque minuti di pura follia, laddove il kraut rock più ortodosso incontra generi completamente in antitesi (reggae, ska). Si parte da News, brano con base funk stordita e malata sulla quale si insinuano voci prese da notiziari televisivi o radiofonici. Tra PIL e Funkadelik. La title track è il vero capolavoro dell’album, tra funk, reggae, e ska. Melodie orecchiabili ma totalmente deformate e dissonanti. Feedback 66 è caratterizzata da distorsioni urticanti sulla base del basso di Holger Czukay: un incedere tra marcia e industrial, vicino a 13th Floor Elevator, Suicide e quei Devo il cui primo album era stato registrato proprio nello studio di Plank a Colonia un paio di anni prima. Si prosegue con Missi Cacadou, un reggae/dub ancora più scarnificato dei precedenti, al limite del surreale, con vocoder ostentato e basso in risalto su ritmica amorfa sul rullante. Two Oldtimer è un brano che si avvicina maggiormente degli altri allo stile Cluster, caratterizzata da contrappunti tra piani e tastiere su una leggera ritmica bossanova. Con Solar Plexus si intraprende la strada verso il cosmo, con voci distorte che sembrano provenire dall’oltretomba, prima della breve conclusiva Landebahn. Un disco importantissimo, che ha aperto nuove strade, e metaforicamente, come si diceva all'inizio, ha chiuso un cerchio magico per un decennio fondamentale per l'evoluzione della musica rock

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