MOTLEY CRUETHEATRE OF PAIN ( 21/06/1985, ELEKTRA ) Nella carriera di una rock band il terzo album rappresenta il momento della verità, costituendo un traguardo fondamentale ed il miglior indice di giudizio per la critica. Nel 1985 i Motley Crue riescono ad incidere un disco superlativo, annoverabile fra gli episodi più memorabili dell’ intero movimento glam, nonostante il singer Vince Neil fosse stato coinvolto in un incidente stradale in cui aveva involontariamente causato la morte dell’ amico e batterista degli Hanoi Rocks Nicholas “Razzle” Dingley (la faccenda si concluse con la condanna per omicidio a Neil che se la cavò, non senza polemiche, con una pesante cauzione e circa 200 ore da dedicare ai servizi sociali). I Crue si presentano all’ appuntamento col successo in piena forma, rimpiazzando la furia cieca che aveva caratterizzato “Shout at the Devil” (1983) con un sound sempre hard ma dai giochi chitarristici più patinati ed eleganti. La scelta della band si rivela decisamente positiva, anche perché sarebbe stato molto difficile eguagliare i livelli di “ Shout at the Devil” restando sugli stessi binari sonori. Ancora una volta il livello delle songs risulta estremamente elevato, rendendo difficile individuare le tracce migliori di questo platter che diviene quattro volte platino e raggiunge in breve tempo la posizione #6 nelle classifiche americane, restando in chart per ben 72 settimane.
L’ouverture del disco è affidata alla trascinante “City boy blues” , in cui Vince Neil si dimostra singer di livello assoluto. Il lavoro prosegue in crescendo con una cover dei Brownsville Station riveduta e corretta, la bellissima “ Smokin’ in the boy’ s room” dove cori e chitarre si intrecciano in un ritmo vorticoso e scanzonato. Questa traccia, aiutata dall’ heavy-rotation di uno dei video più ironici e sarcastici mai realizzati, diviene un vero e proprio hit massivo che culmina alla posizione #16 delle charts statunitensi, guadagnandosi l’ appellativo di inno generazionale per molti teenagers americani e non. Seguono la potente “ Louder than hell” e la sognante power ballad “ Home sweet home”, il cui pregevole videoclip risulta, nel 1985, il più richiesto dai giovani telespettatori di MTV. Il disco ci regala altri pezzi immortali come “ Tonight” e la velocissima “Use it or lose it” finendo col lasciarsi definitivamente andare sulle note delle più ritmate “ Save our souls” e “ Fight for your rights” . Ciò che stupisce di questo album, la cui produzione venne affidata all’ abile Tom Werman, è la capacità di costruire riffs solidi ed eleganti, senza disperdere al vento l’importante lezione melodica di padri putativi come Kiss, Aerosmith ed Alice Cooper. Strizzando l’ occhio alle classifiche ed inquadrando una band decisa a proseguire sul folle e variopinto sentiero intrapreso quattro anni addietro “ Theatre of Pain è l’ album che permette ai Motley Crue di valicare definitivamente i confini degli Stati Uniti esportando il proprio sound elettrizzante in tutto il mondo.
TRACK LIST:
- CITY BOY BLUES
- SMOKIN’ IN THE BOY’ S ROOM
- LOUDER THAN HELL
- KEEP YOUR EYES ON THE MONEY
- HOME SWEET HOME
- TONIGHT (WE NEED A LOVER)
- USE IT OR LOSE IT
- SAVE OUR SOULS
- RAISE YOUR HANDS TO ROCK
- FIGHT FOR YOUR RIGHTS
- HOME SWEET HOME (DEMO) - ristampa Crucial Crue
- SMOKIN’ IN THE BOY’ S ROOM (ALTERNATE GUITAR SOLO-ROUGH MIX) - ristampa Crucial Crue
- CITY BOY BLUES (DEMO) - ristampa Crucial Crue
- HOME SWEET HOME (INSTRUMENTAL ROUGH MIX) - ristampa Crucial Crue
- KEEP YOUR EYES ON THE MONEY (DEMO) - ristampa Crucial Crue
- TOMMY’ S DRUM PIECE FROM CEROKIEE STUDIOS - ristampa Crucial Crue (versione giapponese)SINGOLI: SMOKIN’ IN THE BOY’ S ROOM / USE IT OF LOSE IT 24/06/1985 HOME SWEET HOME / RED HOT 30/09/1985
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