Ed il rock fu post. E tutto il resto è feedback.
Da brivido. Da brivido fin dall'esordio, come su disco, con "Auto-Rock". Brividi che si contrappongono al caldo infernale che fa in questo locale dimenticato da Dio, e che spero di dimenticare presto anche io. Sembrano in forma, questi folletti scozzesi. Si muovono poco, si concentrano sugli strumenti, scrutano la folla accaldata dinanzi a loro.
Tralasciano gli esordi, citano "Rock Action" ("2 Rights Make 1 Wrong", "You Don't Know Jesus"), "Happy Songs for Happy People" ("Hunted By A Freak" e "Killing All The Flies"), "Mogwai EP+2" ("Stanley Kubrick") e "Ten Rapid" ("Ithica 27-9" e "Helicon 2"), ma stasera il protagonista assoluto è quel Signor Bestia che ha fatto compagnia a molti negli ultimi tempi. Il crescendo di "Auto-Rock" forse segnalava quale sarebbe stato l'andamento del concerto, altalenante, tra morbide e cullanti melodie ed il muro sonico di ben tre chitarre, che si alza improvviso ed è vittima di un'acustica pessima che ha reso i suoni totalmente saturi.
"Glasgow Mega Snake" cresce, si distorce fino alla follia e distrugge tutto, compreso il mio timpano destro. Un attimo di respiro, per noi e per loro, e poi via con il gran finale, prima con l'incedere lento e sofferto di "You Don't Know Jesus", poi con la closing track di "Mr. Beast", "We're No Here", quasi a segnalare che il percorso è completo, signori, lo spettacolo finisce qui.
Le ultime note continuano a risuonare a lungo, anche dopo che i folletti hanno abbandonato il palco. D'altronde è passata la mezzanotte e questi teneri scozzesi si sono ormai trasformati in Gremlins, e lasciano che sia il feedback ad aggredire le nostre orecchie.
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