Inutile digressione iniziale, da saltare a piè pari. I dischi dal vivo mi fanno tendenzialmente piuttosto schifo. La causa principale è che normalmente i gruppi li registrano quando sono in fase calante, non hanno idee per materiale nuovo, o devono liberarsi da qualche contratto per approdare ad una nuova casa discografica. Ne salvo giusto una manciata, "Live at Leeds", ovviamente. "Metallic KO". "Live Dead", che è proprio un'eccezione, perché è costituito da materiale originale. Poi quello degli Airplane, quello dei Bauhaus, ed "Absolutely Live". E sì, forse anche il primo volume dei "Roadwork" è un gran disco. Ma molte band  che hanno fatto la storia del rock, dagli Stones ai Clash, di certo non ci hanno lasciato dei live memorabili. Per dire, trovo invece meravigliose parecchie BBC, o John Peel, Sessions: da quelle di Hendrix a quelle dei Joy, da quelle di Polly a quelle degli stessi Mogwai. Sarà che suonare davanti a venti persone crea un'atmosfera speciale, o semplicemente il suono che si cattura negli studi radiofonici è superlativo (a tal proposito provate ad ascoltare le registrazioni fatte alla radio francese, le c.d. Black Sessions: ne troverete alcune sorprendenti per intensità).

Perché allora sono uno dei millequattrocento deficienti che si sono immediatamente accattati questo cofanetto? Innanzitutto perché sono un vinyl addict. Indi perché sono uno snob. Ed infine perché adoro la band di Glasgow.

L'oggetto che solleticava i miei desideri da alcune settimane e mi ha fatto sorridere come un bimbo il giorno di Natale, quando il corriere ha suonato alla mia porta per consegnarmelo, è composto da tre vinili, il terzo dei quali contenente sei brani non riportati dal cd, il cd stesso, un dvd, e cazzatine varie, tipo un poster ed un pezzo di stoffa con la scritta Mogwai.

I concerti sono stati registrati ad aprile del 2009 a Brooklyn, in tre successive date.

La grafica che accompagna il tutto è un continuo di foto in bianco e nero, e non poteva essere altrimenti. Da una parte perché i nostri da anni paiono esercitarsi a scrivere colonne sonore immaginarie per film che mai nessuno girerà. Dall'altra perché il contrasto è sempre stata la cifra stilistica del gruppo. La quiete della notte opposta al rumore bianco. Il chiaro della luna alla distorsione cupa.

E, una volta tanto, mi pare che il live abbia un senso. Evidente la sfida di Mogwai: si può suonare musica solo strumentale davanti ad un audience rock, riuscendo a coinvolgerla e non annoiarla? Partita vinta, credo.

La vastezza dell'opera mi costringe solo ad alcune note. La cosa che sorprende di più è che, bene o male, i pezzi dell'ultimo disco, "The Hawk is Howling", il più saccheggiato, si amalgamano perfettamente con il resto. Forse per quei pieni di saturazione, scusate l'ossimoro, che rimandano ai primi lavori. Certo, i brividi lungo la schiena arrivano quando parte "Mogwai Fear Satan" o quando Stuart intona "Cody". Ma è sicuramente un merito il riuscire ad incorporare in un'unica struttura ("Mojo" ha parlato di "monumento monolitico") pezzi scritti nell'arco di una decina d'anni. "Scotland's Shame", per dire, sembra il retro di "New Paths to Helicon pt. 1".

Vi sono poi alcune raffinatezze che credo solo i fanatici della band possano apprezzare: il basso particolarmente corposo sul finale di "Like Herod" rispetto alla versione in studio. Oppure un'accentuazione delle tastiere nei brani meno recenti. Ma questi sono piccoli dettagli.

Quel che importa è che gli amanti del quintetto troveranno in questi solchi molti motivi per essere lieti. E credo che ascoltando questo cofanetto si stamperà loro in faccia più di un'espressione di beatitudine. La stessa che si scorge nei visi degli spettatori del concerto ripreso nel dvd, la cui recensione lascio volentieri ad altri. La stessa che racconta sui titoli di coda una ragazza: "My face was just laughing". La stessa che probabilmente aveva Mala quando, raccontando di un loro concerto, scrisse una delle più belle pagine mai apparse su DeB "E' ragnarok. E' l'apocalisse. E' armageddon. E' la fine dei giorni..."

"Old songs stay 'til the end. Sad songs remind me of friends".

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