A tre anni di distanza da "Excuses For Travellers", i Mojave 3 tornano in studio per un nuovo album "Spoon And Rafter" (4AD - 2003).
Nel solco della loro breve tradizione, caratterizzata da un pop fondamentalmente acustico e a tratti introspettivo, la band americana, non smentendosi, propone una musica eterea, semplice, intima e serena. Questa atmosfera si intuisce già dalla bella copertina, nella quale campeggia, su uno sfondo bucolico, un mazzo di margherite intrecciate da un nastro, che mostra il titolo dell'album.
Sotto l'aspetto musicale la semplicità del disco si esprime attraverso arrangiamenti essenziali, chitarre pulite, voci sussurrate ed effetti dosati.
Il disco al primo ascolto risulta piacevole, ma nulla di più. Nessun sussulto durante l'ascolto. Nessuna melodia lascia il segno. Non richiede un'attenzione particolare. Scivola come l'acqua sul vetro.
Forse l'unico brano che fa eccezione è Tinkers Blues, ma non basta.
Gli ascolti successivi non fanno che confermare le impressioni iniziali e alla fin fine, dispiace dirlo, rimane la sensazione di non aver sentito nulla di nuovo.
Insomma, un disco che si rischia di dimenticare in fretta.
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