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In attesa dell'uscita del nuovo disco, "A Drug Problem that Never Existed" (ahahah), chi scrive decide di rispolverare dal dimenticatoio musicale l'album di debutto di Mondo Generator, "Cocaine Rodeo".
In questo side-project, Nick Oliveri opta per lo pseudonimo di Rex Everything, lo stesso usato quando faceva parte dei leggendari self-distructive Dwarves (da cui venne in seguito sbattuto fuori per i SUOI eccessi, fatto piuttosto ironico, visto che gli stessi Dwarves non sono mai andati leggeri con gli eccessi!).
"Cocaine Rodeo" è fortemente ispirato dalle "sonorità" punk, Turbonegro fanno capolino qua e là, cosi come 13th Floor Elevator che vengono presi in prestito, masticati e letteralmente vomitati da Oliveri, in maniera alquanto amatoriale.
A tratti decisamente inascoltabile e inutile, questo debut album è una celebrazione dell'ego di Rex Everything che, in quasi tutti i pezzi, strilla con la stessa ferocia di una scimmia affetta da emorroidi all'ultimo stadio. Il risultato è confuso, banale e semplicemente brutto.
La nozione che Oliveri abbia fatto parte dei Kyuss, ci viene ricordata solo in "13th Floor" (track 1) e "Simple Exploding Man" (7), dove la chitarra di Josh Homme e la batteria di Brant Bjork riportano l'ascoltatore in territorio stoner, salvando questo album da una fine (altrimenti inevitabile) nel cestino della spazzatura.
Probabilmente l'ultimo pezzo, "Cocaine Rodeo", riassume al meglio la filosofia di vita di Rex Everything; con una chitarra che fa il verso alle colonne sonore delle comiche, Nick, in un momento di auto-parodia canticchia: "I need a drink to burn my throat I need a girl to hang my coats wash my clothes, bring the food I need a girl with a lot of tune Wake me up and get me high wake me up and get me high You wanna know, who's on the phone Not for you BITCH, just leave it alone Wake me up and get me high Wake me up and get me high".
Oliveri forse ha bisogno di svegliarsi, ma, almeno per quel che riguarda "Cocaine Rodeo", le droghe hanno smesso di fare il loro effetto e il risultato finale è solo uno squallido "hang-over".
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