Lo credereste? Una volta per le strade della città, giravano inconcludenti rachitici. Raccozzavano carcasse da tener in braccio e si addolcivano allo sguardo della ragazza di periferia sempre ammusata. Lo credereste? Le persone non sapevano, erano forse figli di qualcuno? Sarebbero diventati genitori? Avrebbero infine consacrato i loro incomprensibili incubi?. Queste persone genericamente, crescono e diventano il bersaglio della gente impaurita, tutti pensano si nutrano di sangue, eppur ci tengono compagnia, dietro le quinte, si dice, nei teatri, nei viali senza uscita. Quando piove, loro sono infondo al vicolo, nutrendosi di batteri al calar della luce. Chi aspettano, loro, se non un pallido corpo da far piangere, dopo essersi ridotti al pari delle loro stesse patologie...

Non più di due insignificanti anni fa, in Inghilterra, il superstite dell'epoca industriale per eccellenza, nonchè Monte Cazazza, torna a dipingere sulle tele vuote della musica, il nero che questa gli ha sempre donato. Parliamo sempre di superstiti, che invitano immortali muse all'opera (Lydia Lunch), che non smettono di dimenarsi nel loro, benché sconosciuto, elegante delirio. Ma la cosa veramente strugente è che in tutto questo tempo non è cambiato nulla. La marzialità delle macchine non viene ripulita della rugine di quel '79, non c'è spazio nel disco del "cinico" per la raffinatezza fine a se stessa. Gli artigli dell'ossessione vengono mostrati all'inzio (Interrogator). E' sempre lui, non possono che venire dal suo corpo questi lamenti, da nessun'altro se non da lui. Neanche volendo potremmo trovare in questo ritorno le invitanti sfumature, delle nuove figure della musica "elettrica" (A Gringo like me, dove appare il nome Morricone). Semmai si tenta di spogliare le strutture ritmiche degli azzeccati accorgimenti con cui la musica "oscura" ci ha abituati (musicisti EBM odierni), e a queste strutture vengono poi accostati elementi magnificamente anacronistici (What's so Kind about Mankind).

Il prodigio non è morto, e ha voluto scomodarci per ascoltare il suo lavoro. E ci vuole calma, infondo è sempre la musica di una persona che parlava di statue giganti di Gesù segate e stuprate nell'oblio, e di quanto tutto ciò fosse la forma più accettabile di religione.

 

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