Kenny Dixon Jr, aka Moodymann, è un misterioso personaggio che gravita intorno alla scena underground di Detroit.
Fino a poco tempo fa, di lui circolava solo una foto in cui era ritratto alla stregua di uno dei protagonisti di "Shaft" o "Superfly": capelli vaporosi, baffi, occhialoni da sole ed abbigliamento magnaccia-style. Una immagine iconografica dalla quale si può intuire il background musicale, composto ovviamente di soul e funk. Ma non solo, Moodymann è anche un esponente di quella scuola elettronica di Detroit che si discosta dalle tipiche strutture techno sperimentate da 'Jeff Mills' e 'Drexciya', si addolcisce e approda dalle parti di 'Cral Craig'.
Uno stile caratterizzato da una cassa più lenta e morbida, che mescola parti soul-jazz suonate e cantate a parti "sintetizzate". Il tutto viene sublimato in un cocktail musicale di forte impatto, ritmo e mood surrogati dalla radice black.
Le tracce di "Black Mahogany" si susseguono senza interruzione, in un crescendo di vibrazioni positive; iniziano con "Holiday", quasi una prova strumenti, e culminano in quell'anthem deep-house della title-track. Racchiuse all'interno, varie divagazioni attraverso la musica nera del passato e del presente. Qua e là, atmosfere da jazz club alternate ad altre decisamente più dark. Potrebbe essere la colonna sonora di un moderno film della "Blaxploitation", citata attraverso dialoghi tratti da queste pellicole, che donano al disco una atmosfera ancora più suggestiva e "notturna".
Collaborano al progetto 'Amp Fiddler' (nipote "putativo" di Curtis Mayfield, con all'attivo un album proprio dal titolo"Waltz of a ghetto fly"), la cantante Roberta Sweed e la sassofonista Norma Jean Bell. Uscito da 2 anni, questo disco è ancora presente nelle playlist di Pete Tong e Gilles Peterson, mentre dalle nostre parti ha fatto fugaci apparizioni solo in alcuni negozi specializzati. Ed è un peccato, perchè con un po' di promozione in più e qualche pregiudizio in meno, questo tipo di produzioni troverebbe molti estimatori.
Ahimè, missione impossibile perchè da noi il monopolio pop-rock è troppo saldo.
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