DeCaso.Musicale
Quella dei Moonshake, una formazione memorabile. "Eva Luna" (1992), un capolavoro.
Dave Callahan (voce, chitarre e campionatore), Margaret Fiedler (voce, chitarre e campionatore), John Frenett (basso) e Mig Moreland (batteria e percussioni).
Questi sono i Moonshake.
Un geniale e raffinato trito di Can, Public Image Ltd e My Bloody Valentine. Sperimentazioni fatte di poliritmie krautrockiane, campionamenti ossessivi, sprazzi jazz (segnati episodicamente da strumentazione tipica), innesti dub e velenose schitarrate noise in atmosfere wave (che ricordano non troppo vagamente Lydon e soci), talvolta industriali e quasi deliranti, attraverso le quali si alternano la voce di Callahan (tagliente e inacidita) e quella della Fiedler (eterea e delicata) scindendo le due essenze dell'opera composta da bizzarrie sperimentazionali e alti momenti d'atmosfera.
Questo è "Eva Luna".
Da citare, senza dubbio: l'orecchiabile "City Poison", che dà un epico via al tutto mantenendo più o meno in sordina le peculiarità dell'opera; le scarne strofe di "Beautiful Pigeon", che conducono ad un unico esplosivo ritornello; le aggressive chitarre, tra fiati farneticanti, di "Secondhand Clothes"; l'ottima prova di una trasognante Fiedler, nella lunatica "Blister" e infine la caotica "Drop in the Ocean", forse quella più vicina ai Can.
L'essenza della formazione britannica, attiva dal 1991, risiedeva sicuramente nella figura chiave di Callahan (ai tempi reduce dall'indie-esperienza Wolfhounds), ma in parte anche in quella della Fiedler (successivamente turnista nelle sezioni live di Wire e PJ Harvey). Questo fortunato (artisticamente) sodalizio durò soltanto un altro disco, un mini-album, dopo il quale Callahan proseguì senza la Fiedler fino al 1997, continuando a proporre materiale di alto livello, ma molto probabilmente un gradino sotto la vetta più alta raggiunta con questo loro primo LP.
Carico i commenti... con calma