Gothic Metal.

Nelle miriadi di diatribe riguardo alla complicatissima definizione di questo genere si sono spesi fiumi di parole e non sarò di certo io ad avere la pretesa di darne la definizione completa, compito impossibile. Nella abusata etichetta Gothic vengono infatti infilati non sempre a ragione band e dischi che tra loro non hanno nulla a che vedere.

Si va quindi dalle band come Tristania, Theatre Of Tragedy, fino ai Lacuna Coil o i Within Temptation passando per i Paradise Lost di "Draconian Times". Siamo quindi di fronte ad un genere eclettico e vastissimo racchiudente in se espressioni musicali diversissime tra loro. Mia intenzione sarà presentarvi uno degli esempi massimi di disco che si possa definire "vero" Gothic Metal, da parte di una delle band più importanti del settore, ossia i Moonspell.

"Irreligious" esce ad un anno di distanza dalla prova infuocata che i nostri portoghesi avevano dato con "Wolfheart". Dopo un tale capolavoro le aspettative non potevano che essere elevatissime. E così sarà. "Irreligious" è il disco che consegna definitivamente i Moonspell all'impero del Gothic Metal. Affascinante, morboso, oscuro, intensissimo e drammatico.

L'incipit del disco è sconvolgente: dopo una breve intro i nostri si presentano con un primo indiscusso capolavoro di proporzioni inaudite, cioè "Opium" in assoluto la canzone più famosa dei Moonspell. Inutile soffermarsi su quanto questa canzone sia superiore e affascinante. Semplice, scorrevole eppure travolgente in poco meno di 3 minuti i Moonspell vi condensano la loro essenza.
Segue "Awake" ancora un brano adorato e venerato a più riprese, soprattutto per il memorabile chorus. L'atmosfera che si distingue è gotica nella definizione più vera del termine: tutto qui è oscuro, malinconico (senza essere però mellifluo) dai riff di chitarra fino alle liriche declamate da Fernando Ribeiro, uno dei più grandi cantanti Metal.

Dopo le belle ma complessivamente trascurabili "For A Taste Of Eternity" e "Ruin And Misery" (alcuni mi lincieranno per questo, lo so già), il disco chiude la sua prima parte con una canzone che ricalca molto la "Vampiria" presente in 'Wolfheart'. Si tratta di "A Poisoned Gift" brano atmosferico in cui fanno da padrone le tastiere e l'oscurità senza per questo risparmiare l'ascoltatore da un repentino (e bellissimo) stacco centrale davvero coinvolgente grazie ad un eccellente lavoro con la chitarra da parte di Ricardo Amorim. "Raven Claws" è invece un'esperimento particolare che sembra quasi una anticipazione della svolta (breve) di "Sin/Pecado", un brano perciò molto diretto e ricco di influenze moderne (quasi dark rockeggianti) in cui Fernando alterna la sua voce profonda e baritonale a quella femminile di Brigit Zacher già presente su Wolfheart ma che qui ha una voce molto meno operisitica e più seducente.

L'anima gotica e ancestrale dei Moonspell si ripresenta su "Mephisto", un altro capolavoro assoluto, costruito su una splendida struttura in cui Ribeiro si diverte quasi a recitare con aria mistica le sue liriche. Una composizione indimenticabile, intensa e pregna di tutto quel fascino ipnotico tipico della band portoghese. Dopo la particolare e straniante "Herr Spiegelmann" (da non perdere la citazione iniziale da "Il Profumo" di Patrick Suskind) giocata tutta su disturbanti melodie tastieristiche, è il turno del gran finale che come in 'Wolfheart' ("Alma Mater") anche in "Irreligious" rappresenta l'apice emotivo del disco.

"Full Moon Madness" è un brano solenne, maestoso nel suo lento incedere e che rappresenta il culmine drammatico dell'album in una sinfonia di orgoglio, rabbia e passione. Il crescendo è irresisitibile ed assolutamente da brividi è la conclusione del brano in cui dopo una ferale e devastante declamazione quasi profetica di Ribeiro si lascia spazio ad unintreccio indimenticabile fra l'assolo di Amorim e le tastiere.

Tirando le somme "Irreligious" è aldilà di qualsiasi discussione un lavoro imprenscindibile in un genere troppo spesso affetto da fumettismi e banalità. Un lavoro che (anche se leggermente inferiore a 'Wolfheart') rappresenta un punto mai più raggiunto nella sua perfetta alchimia nè dai Moonspell nè da nessun'altro.

"Somos memórias de lobos que rasgam a pele, lobos que foram homens e o tornarão a ser… ."

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