"Warriorz" è l'album che segna il ritorno sulle scene degli M.O.P, alias Billy Danz e Lil' Fame, due anni dopo il monumentale "First Family 4 Life", e non delude le aspettative di tutti i rapfanatici sparsi per il globo. Perennemente incazzati con il mondo, i due soci di Brownsville, sobborgo tra i più degradati e malfamati della Grande Mela, ci regalano un nuovo mattone di solido hardcore-rap, in bilico tra slang intricati, storie di strada e sonorità dure e crude, con pochissime concessioni alla melodia e all'easy listening. Eh si, la ricetta delle nostre furie del ghetto è più semplice di quanto si possa pensare: "Dateci basi grezze che ve rompiamo er culo", questo è il loro motto, per usare un francesismo. E con "Warriorz" di deretani rotti ce ne saranno stati a migliaia, nelle diciannove tracce del disco, infatti, Billy Danz e Lil' Fame dispensano saggezza e street-philosophy con la loro consueta tecnica "sfonda-timpani", accompagnati da produzioni devastanti realizzate da pesi più che massimi del genere come DJ Premier, DR Period e Curt Cazal.
Il risultato è una miscela esplosiva, pronta a mettere a dura prova qualsiasi impianto stereo che si rispetti. La magnifica introduzione di DJ Premier ci introduce alla realtà, "Welcome To Brownsville" gridano infatti i nostri su un beat scarno ed essenziale in compagnia del compare Tephlon. Ed è soltanto l'inizio, l'ascolto procede e ci si imbatte in piccoli capolavori di street-rap come "Everyday", clubbettona al punto giusto e con ritornello cantato dai Product G&B, la epica "Ante Up (Robbing-Hoodz Theory)" introdotta dalle urla e dai deliri di Funkmaster Flex (se non siete abituati ad ascoltare mixtape o selezioni trendy dubito che reggiate la sua voce per più di cinque secondi...), il primo singolo "G-Building", dal beat ultraminimale e coinvolgente, "Follow Instructions" e la sua atmosfera apocalittica, per poi giungere al pezzo migliore del disco, la magnifica "Cold As Ice", che riprende genialmente l'omonimo brano dei Foreigner. Sulle note della conclusiva "Foundation", il vostro subwoofer piagnucolante potrà finalmente esultare, dopo essere stato messo a dura prova per settantatrè minuti.
Certo, forse la lunghezza del tutto è eccessiva e alcuni brani risultano meno riusciti (la jazzaggiante e fuori luogo "Nig-Gotiate", "Power", che riprende lo stesso campione di "Fuck What You Heard" di Smoothe Da Hustler...), ma in ogni caso "Warriorz" resta un ottimo disco, una ennesima prova di stile da parte di due leggende viventi che, senza svendersi al migliore offerente, vanno dritte per la loro strada, e lo fanno più che bene.
Promossi ancora una volta.
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