I fratelli Godfrey, meglio noti come Morcheeba, tornano con The Antidote, quinto album della loro ormai decennale carriera.L'album, può considerarsi un disco di grandi cambiamenti per la band inglese. Primo fra tutti quello della vocalist: Daisy Martey prende il posto di Skye Edwards.
Inoltre la band, per la pubblicazione del cd, ha firmato un nuovo contratto discografico abbandonando quello che la legava da anni a una major.

Da sempre maestri nell'arte del downtempo, i Morcheeba sono abili miscelatori di vari stili che uniscono trip-hop, funky, electronica, blues e folk, sintetizzati in una forma canzone di facile fruizione. Il successo così ottenuto, spiega l'utilizzo della loro musica per colonne sonore, pubblicità oltre, naturalmente, al ragguardevole numero di copie dei loro dischi vendute (più di cinque milioni). I Morcheeba sono sicuramente un punto di riferimento per tutto il movimento new ambient che si è prodotto da metà degli anni novanta a oggi. In seguito al successo di Big Calm, i Morcheeba hanno calibrato con attenzione le direzioni stilistiche della loro opera, arricchendo il loro sound in maniera raffinata e convincente.

Dopo la separazione da Skye Edwards, hanno impiegato un certo periodo volto a trovare una nuova e "giusta" voce con cui collaborare, fino a quando si sono imbattuti in Daisy Martey e ne sono rimasti folgorati. Da qui, The Antidote. Un nuovo capitolo volto a reinventarsi senza snaturare la propria storia.
Il singolo "Wonder Never Cease" ne è una palese dimostrazione. Il solco tracciato rimane quello delle atmosfere rilassate e la voce, certo diversa da quella di Skye, aggiunge un tocco di personalità nuova al sound che nel complesso, però, rimane l'inequivocabile sound dei Morcheeba.
Il disco, ben equilibrato nella scaletta, ci accompagna attraverso paesaggi ora più marcatamente elettronici (loop, sampling) ora più classicamente rock (certe chitarre molto in evidenza in diversi momenti di assolo).
The Antidote può soddisfare così il palato dei fan di vecchia data della band oltre che stuzzicare e conquistare un pubblico che ha in testa i suoni più psichedelici degli anni '60.

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