Recensire l'incredibile esperienza emotiva del concerto di Morgan a Bari, è un colpo al cuore
Partiamo dal presupposto che a fine concerto l'ho conosciuto, avendo la possibilità di fotografarmi con lui, e di discutere (per soli 3 minuti ma bellissimi) del Live e di altre cose. Mi ha anche detto che sono "Max Gazzè" senza baffi (bastardo !!!).

Dicevamo, Venerdì 16 Aprile a Bari, allo "Zenzero", un locale bellissimo, non molto grande, ma unico nella puglia. Atmosfera molto Post-Punk New Wave, soprattutto con il Dj set. Prima del Castoldi, supporter: VegetableG. Un duo di Bari, Synt-tastiere + chitarra. Molto belli ma originalità poca. Alle 22.30 circa, compare Morgan con Megahearts (Synth, Drum Machine, Theremin & altro) e Marco Carusino alla chitarra. Fiori cosparsi sul palco tra gli strumenti (tipo Sanremo). Candelabbro con le candele e sfondo molto Vintage (sul giallo oro). Un trio quindi. Un nuovo Tour con arrangiamenti diversi. Si parte con "Italian Violence" alla grande.

Morgan è ispirato. Io sono in seconda fila ed ho quasi le lacrime agli occhi. Morgan vestito tutto nero, con un fular rosso alla gola da cui emerge un crocifisso. Si susseguono in un giro di emozioni incredibili: "Sovrappensiero" (versione stupenda), "The Baby, altrove" (ormai un inno), "Crash", "Lontano lontano" (cover di Tenco), un altra cover le ragioni delle pioggie, aria, non arrossire, se, l'assenzio, heaven in my cocktail (in un incredibile versione cia' cia' cia' dilungata per molto). Morgan si destreggia con classe e sicurezza fra il suo basso, pianoforte e hammond. Megahearts con il theremin è eccezionale, anche negli inserimenti di drum machine perfettamente a tempo. Marco Carusino alla chitarra è ordinato e per niente sborone.

Mi destreggio con la telecamera, con preoccupazione, perchè Cecca (Tour Manager della mescal) mi aveva minacciato di sequestrarmela perchè era severamente vietato riprendere ! Ma io non curandomi continuo le riprese.E' simpatico Morgan, e lascia senza parole quando chiede "avete caldo?" noi "siiiiiiiiii", e lui ribatte "pensate all'idea di freddo. E' l'unico sistema che possedete". Si ritira momentaneamente. Quando compare per il bis, esegue con disinvoltura impietosa il capolavoro dei Bluvertigo "Cieli neri", e mi scende qualche lacrimuccia. Tutti cantano all'unisono. E' incredibile. Presenti pochi cloni di Morgan, ma molta gente incuriosita, tranne qualche solito Dark della situazione. Ecco dovrebbe eseguire il pezzo nuovo, tratto dalla colonna sonora de "Il siero delle vanità" di Alex Infascelli intitolata "storia d'amore e vanità" ma lui "no è troppo lento, non va bene", mentre tutti richiedono canzoni dei Bluvertigo "La crisi! Altre forme di vita!". Allora lui rispose eseguendo in un'incredibile improvvisazione "Heroes" di David Bowie, e "Light My Fire" dei Doors. Tutti contenti tutti felici, nella conclusione de "Il nostro concerto" di Umberto Bindi. Un concerto stratosferico, segnato dalla conoscenza di uno dei migliori artisti italiani attuali. Morgan non è per tutti. Basta vedere le classifiche italiane. Vatti a fidare degli italiani va.
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