I Morphine sono stati una delle bands più originali degli anni 90 e Cure For Pain è il disco della fama mondiale oltre che il loro più alto vertice creativo. Mark Sandman, voce e vera anima carismatica, aveva deciso di provare a suonare rock con un innovativo basso Fretless, caratterizzato dalla mancanza di tasti e da due sole corde da pizzicare con lo slide. L'ispirazione per questo tipo di scelta era giunta dallo studio di particolari strumenti africani ad una corda, la quale secondo Sandman racchiudeva in sè tutte le note.

Convergendo verso una forma canzone più tradizionale rispetto al già all'eccellente Good('92), questo lavoro (con Billy Conway al posto di Deupree alla batteria) è caratterizzato da arrangiamenti assai corposi, dominati da veri e propri duetti tra il basso cupo di Mark ed il sassofono di Dana Colley. Il risultato è un sound sinistro e notturno, fortemente scarno e irregolare mentre la voce,con quel suo tono morbido e fluido, arriva dritta al cuore.

La maggior parte delle composizioni di Cure For Pain sono struggenti e malinconiche, romantiche e allo stesso tempo dolenti, protese verso un senso di impotenza che predice un destino crudele e avverso( I'm Free Now - All Wrong). I Morphine attingono a piene mani dal blues e dal jazz ma la musica che risulta dalla particolare formula di questo trio è più energica, articolata e vigorosa, come dimostrano il boogie di Thursday e l'andamento sincopato di Buena. Lo spettro di Nick Cave influenza in modo evidente la scrittura di Mary won't you call my Name, mentre In spite of Me richiama il folk più pastorale, con mandolino come strumento principe.

La title-track enfatizza invece la vena romantica di Sandman ed è probabilmente il pezzo più immediato ed efficace di tutto il disco. Conclude l'opera Miles Davis' Funeral, una sorta di promemoria per l'aldilà e di ciò che ci aspetta dopo la morte.Quello che risulta chiaro dopo l'ascolto di Cure For Pain è che i Morphine sono riusciti a coniare un genere tutto loro in maniera assolutamente originale; la loro abilità sta nell'essere riusciti ad indirizzare un concetto sperimentale di una musica priva della chitarra nel formato tradizionale della canzone rock.

Per quanto riguarda i testi bisogna dire che sono sì intensi e poetici, ma più che narrare storie nella forma cantautorale, si preoccupano in realtà di evocare immagini oscure, spettrali che fanno da contorno alla musica. Sandman è a tutti gli effetti un poeta triste e metafisico nella tradizione di Cave e Waits.

Piccola curiosità:cinque canzoni del disco sono state inserite nella colonna sonora del film "Spanking The Monkey", che si è aggiudicato l'Audience Awards al Sundance Film Festival del 1993. Inoltre la rivista Rolling Stones ha celebrato Cure For Pain come il maggior successo underground del 1994 con ben 300.000 copie vendute. Se volete ascoltare qualcosa di unico e che si allontana dal rock standard questo disco fa per voi. Una pietra miliare degli anni 90 che va assolutamente riscoperta.

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