Sprofondare lentamente. Per 66:06 minuti  decomposti in due parti, "Crypts Of Somnambulance"e "The Gate".

Doom drone catartico, scarno, senza basso (la chitarra è talmente profonda e viscerale, che un basso su questo lavoro sarebbe ridicolo); drumming lento ma inesorabile , una voce slabbrata e rituale, che invoca gli abomini sotterranei descritti da Lovecraft.

Un disco monolitico e nero come la pece, lisergico e ipnotico, che ha il sapore del muschio ("Moss", appunto) e dei fiumi ciechi che scorrono nelle profondità del mondo.

Cosmic Doom.

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