Finora la giovane Memorial Records non aveva sbagliato un colpo, bisogna ammetterlo. Poche produzioni ma mirate, ma prima o poi si sa, il passo falso arriva. Nel loro caso tutto ciò prende forma in “Cage the water”, debutto discografico dei lombardi Motherkissers. Una band che ha dalla sua un’attività live decisamente intensa – soprattutto al di fuori dei nostri confini – ma che purtroppo per quel che concerne il lato discografico ha decisamente “toppato” a mio avviso, proponendosi in vesti talmente “retrò” da risultare quasi totalmente fuori tempo. Il loro sound è un nostalgico tributo al periodo fine anni ‘90/inizio nuovo millennio, quel periodo dove System Of A Down, Incubus e le produzioni Roadrunner post omonimo Slipknot (36 Crazyfists, Spineshank…) imperversavano sul mercato, il tutto reso “moderno” attraverso alcuni passaggi cari al metalcore di inizio Nuovo Millennio. Intendiamoci: il disco in sé ha il suo perché, se stilisticamente i Nostri non regalano all’ascoltatore nulla di nuovo dal punto di vista strumentale e della forma canzone nulla da eccepire, stiamo parlando di musicisti ormai maturi e con precedenti esperienze musicali alle spalle, giusto quindi dar loro merito per quel che sono riusciti tutto sommato a creare. La passione di ognuno di loro per queste sonorità li ha forse spinti un po’ troppo in là, portandoli a emulare i miti di un tempo e oscurando la creatività che deve essere alla base di simili progetti. L’interpretazione vocale dei brani è un punto a favore dei Motherkissers, equilibrata sia nelle tonalità melodiche che in quelle urlate. I migliori episodi di questo “Cage the water” risultano essere il singolo “Aeons” (sul quale è stato girato anche un bel video disponibile su YouTube) e “Lost in paradox”, brani sui quali i Motherkissers dovrebbero ripartire cercando una propria strada. La produzione risulta tutto sommato in linea con quanto si sentiva anni or sono, suoni non troppo pompati e voce in risalto. In conclusione spiace ammetterlo ma questo disco non ha il giusto peso per essere considerato meritevole di attenzione da parte di chi è solito confrontarsi con ciò che viene pubblicato settimanalmente in chiave alternative, se siete invece inguaribili nostalgici un ascolto rimane tutto sommato consigliato perché – come detto – i Motherkissers il loro compito lo hanno svolto tutto sommato bene, peccato essere venuti allo scoperto circa quattordici anni dopo.

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