Mi sono bastati pochi giorni per digerire questo debutto dei parmensi Moth's Circle Flight che evidenzia una gran voglia di emergere, e i mezzi, a dire il vero, ci sono tutti. Ovviamente essendo una specie di auto-produzione, con l'aiuto della Zero Music Factory di Vicenza, non possiamo aspettarci una produzione al cento per cento professionale, infatti, alcuni suoni andrebbero un pò migliorati, ma comunque la band emiliana ci mostra di avere le idee abbastanza chiare e di sapere bene quando è il momento di picchiare con violenza o di rallentare per concedersi qualche soluzione maggiormente riflessiva. Non aspettiamoci chissà quale apparato melodico però.

In linea di massima 'Born To Burn' è un disco piuttosto diretto, che sa coinvolgere già dai primi ascolti con i suoi riff crossover influenzati anche dall'hardcore, con rallentamenti che spaziano fino all'alternative metal e tanti stacchi improvvisi. Il cantato è furioso e colmo di rabbia, ma capace anche di districarsi con le clean vocals in passaggi più melodici e mielosi, con lyrics in italiano e inglese. Possiamo dunque inquadrare la band come un mix tra Downthesun, Otep, Snot, Coal Chamber e Biohazard.

Tra le 14 canzoni possiamo citare l'opener 'Anxiety', decisamente più hardcore delle altre, la groove 'Worm' coi suoi dannatissimi contro-tempi, e la esplosiva 'No Excuse', che forse ricorda leggermente i Primus per l'animo malato.

I Moth's Circle Flight sono una giovane realtà nostrana e credo che i nostalgici della seconda metà degli anni 90 e degli inizi del nuovo millennio dovrebbero ascoltare questo "Born To Burn", un disco che ricorda un pò le prime perle della scena nu-metal. Certo, non abbiamo nessuna novità di fronte a noi, però 'Born To Burn' sarà sicuramente un ottimo punto di partenza e non mi stupirei di risentirli presto con un altro full di buon livello.

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