Ricordo quel dannatissimo giorno come se fosse ieri. Accesi il telefono, e come prima notizia su facebook lessi il seguente titolo: "Morto Lemmy Kilmister, leader dei Motörhead. Aveva appena compiuto 70 anni." Inutile dire che ciò che susseguì in me dopo aver letto quella notizia furono dolore ed incredulità. A volte si pensa che, quando si ha un idolo, questo non si troverà mai faccia a faccia con la morte, che rimanga immortale per compiacere il nostro bisogno di avere una figura da idolatrare, da rispettare, e che a volte, in modo assolutamente sbagliato almeno per me, prendiamo come nostro futuro esempio di vita.
Se Lemmy in tutta la sua vita, aveva rappresentato per giovani ma anche per anziani l'icona di uno stile musicale oramai in parte andato, e sorretto solo e solamente da lui, é proprio questa forse, la caratteristica che la gente cercava in Lemmy. Cercava un appoggio, un punto saldo in cui credere. Quell'icona, e sopratutto lo stile musicale e l'eredità che si portava dietro, si spense nella mattina del 28 Dicembre 2015 a causa di molteplici tumori, uno al collo e uno al cervello, e un altro particolarmente aggressivo, alla prostata.
Ovviamente c'era forse da aspettarsi una sorta di tributo, e questo tributo sarà rivelato come il CD/DVD "Clean Tour Clock ", riproduzione del concerto tenutosi a Monaco il 20 Dicembre, otto giorni prima della scomparsa di Lemmy.
Quello che suona subito alle orecchie é la produzione, perfetta, e che riesce a coinvolgere perfettamente l'ascoltatore. In ogni singolo pezzo si riesce a sentire distintamente l'energia scaturita dai Motörhead, ma quello che lascia la malinconia nell'animo di chi ascolta, é la condizione di Lemmy. Stanco, con evidenti difficoltà nel cantare, una voce che quasi scompare sotto la furia della chitarra di Campbell, e i ripetuti sforzi del leader nel cercare di raggiungere note vocali che fanno sentire con particolare evidenza, la sofferenza che ha Lemmy nel cantare.
Un live quindi, che é pienamente promosso in fatto di produzione, di intrattenimento,, e sopratutto di lavoro di squadra fra Campbell e Dee. Ma tristemente, quello che é da bocciare é l'aver fatto uscire un live in cui la performance di Lemmy fa venire le lacrime agli occhi solo ad ascoltarlo. Se fosse stato un live di un paio di anni prima, magari un live dell'epoca d'oro dei Motörhead, sarei anche stato d'accordo. Ma questo a mio parere, é una tortura per le orecchie e per l'animo di chi é cresciuto con i Motörhead e di chi vedeva in Lemmy la figura di un'icona immortale. Ma anche se ora il leader del gruppo inglese é scomparso, ricordate sempre:
"We are Motörhead, and we play Rock 'N' Roll!"
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