Noto con particolare meraviglia che nessuno ha ancora recensito un gruppo storico americano di hard e blues conosciuto come Mountain. Beh!... proverò io nell'impresa di descriverli.
Il suono tipico intrapreso da questa band è un mix di vagiti blueseggianti in stile Cream e una sana e massiccia dose di hard rock distorto. Il nome della band, nata ufficialmente nel 1969, riprende la figura del leader e chitarrista Leslie West (in passato sui palchi con gente come Jimi Hendrix e gli Who), un ragazzone dalla voce potente e dalle dita veloci. Ad accompagnarlo al basso Felix Pappalardi, già produttore dei Cream in Goodbye e uccciso a fucilate dalla moglie nel 1983 e gli sconosciuti Corky Laing alla batteria e Steve Knight alle tastiere.
Il combo nel 1972 da alle stampe Flowers Of Evil, un disco ripreso da studio e dal vivo dove le componenti dell' hard rock e del blues si fondono in un contesto quasi barocco. Il lavoro si sviluppa con momenti armonici, quasi rilassati e malinconici per poi sfociare in accelerazioni ritmiche di stampo hard rock, il tutto condito dalla gran forza persuasiva che il blues è capace di creare e di cui Leslie West e la sua chitarra sono figli legittimi. I momenti più importanti del disco sono sicuramente l'opener "Flowers OF Evil", "One Last Cold Kiss", song che David Coverdale ha ben tenuto a mente per i suoi futuri Whitesnake, canzone dolce e dal sapore decisamente erotico; "Dream Sequence", una lunghissima suite di 24 minuti, dove Leslie West da ampio sfoggio del suo talento musicale e della classicissima "Mississippi Queen", diventata poi cavallo di battaglia negli anni e nei concerti a venire. Insomma, se prediligete un suond hard di grande presa con punte di blues sanguigno questo album fa decisamente al caso vostro.
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