Premetto che recensisco questo disco perché è in assoluto uno dei dischi di quel pazzo di Mike Patton che amo di più...

Il nome del disco è un chiaro riferimento e una chiara presa per i fondelli ai Red Hot Chili Peppers che non sono degni neanche di essere evidenziati in grassetto, mi spiego: a metà degli anni 90 Patton era stato accusato da Anthony Kiedis di aver ricopiato il suo stile e lo aveva denunciato apertamente innalzando un polverone di critiche... Mike gli aveva risposto non molto bene e dopo il fattaccio i due non erano in buoni rapporti cosa che però costerà caro in seguito ai Mr. Bungle che verranno poi esclusi in seguito in un festival a causa dei RHCP. e qui vi sono le parole di Mike in un intervista del 99: "stavamo cercando di inserire i Mr Bungle in alcuni grossi festival europei. Non avevamo mai suonato in grandi festival. Era un'ottima possibilità per noi: potevamo suonare davanti a migliaia di persone e far conoscere la nostra musica. Il nostro agente stava facendo di tutto per farci comparire in questi grossi festival, stavamo per partecipare ad un grosso show in Francia, uno in Olanda ed in altri. Tutto molto bello finché qualcuno non ha provato invidia. All'improvviso siamo stati cancellati da molti festivals, incluso un enorme festival in Australia, SPECIFICATAMENTE PERCHE' ANTHONY KIEDIS NON VOLEVA I MR. BUNGLE NEL BILL. Minacciò la non partecipazione dei Chili Peppers se i Mr Bungle non fossero stati estromessi. Renditi conto di quello che ha fatto! E' stato dannatamente patetico. Quest'uomo ha venduto milioni di dischi! Non siamo che un granello di polvere sul suo culo! Quale cazzo è il problema? E' veramente incredibile..." . Lascio a voi il compito di commentare...

Passando al disco... esso non è altro che un vortice di sensazioni mentali, e "colorate" come le definisco io, da un dinamismo e una creatività ormai chiaramente crossoveriana (un po riduttivo come termine) che va oltre la parola stessa. Non più come un qualcosa di sperimentalmente creativo come si poteva pensare in "Disco Volante" o tantomeno in "Mr. Bungle" che tanto caoticamente trascinava la tua mente in quella dimensione segreta e sinistra, fatta da terrore e urla. Con un termine semplice direi che è un disco più allegro ma che è velato da quella sottile e sadica ironia Pattoniana che non fa pensare a nulla di buono.

Nel disco sono presenti vene di jazz-rock-avantguard-sperimental (e chi più ne ha più ne metta) che ti fanno veramente andare fuori controllo, il tuo spirito si confonde con quello del disco e si diventa un tutt'uno, è lui che ti impone gli ordini, ti impone i tuoi stati d'animo, diventa parte di te. Si susseguono in sequenza veloci immagini mentali che non ti danno tempo di pensare.... ho avuto l'impressione che ci fossero espliciti riferimenti a Frank zappa per il semplice fatto che in ogni album di Mr Bungle la prima traccia (è una mia teoria) si accostasse al suo genere.... è il caso di "Sweet charity" (di "Violenza Domestica" in "Disco Volante" e di "Travolta" in "Mr.Bungle", fateci caso) che nonostante inizi in stile surf music si rivela una potente canzone in stile zapponiano con una precisione ritmica circondata da un ambiente studiato e dettagliatamente curato fuori dal comune, si capisce chiaramente che sono musicisti colti e intelligenti; le perle di quest'album sono molte, non ho tempo di citare tutte le canzoni purtroppo, passerò alle parti salienti: "Retrovertigo" mi ha colpito molto, non solo perché sembra davvero molto simile alla canzone "Let there be love" degli Oasis, [...], ma per la sua intensità, quello che ti da, una delle semi-ballate più stupende che abbia mai sentito che allo stesso tempo trasmette una sensazione di paura per le meravigliose dissonanze che rendono la canzone minuziosamente perfetta, "Pink Cigarette" è fantastica, l'estensione vocale di Patton non si smentisce mai, colui che al femminile si potrebbe definire un soprano falkon riesce a raggiungere delle note bassissime, un ritornello accattivante, dolce, maestoso, una perfezione meravigliosamente spezzata dal biiiiiiip finale che induce a pensare la morte già precedentemente annunciata dalla canzone ("There's just 5 hours left until you find me dead...") ; l'esplosione di "Vanity Fair" è poi chiaramente un intento preciso di finire l'album, di completarlo con una nota di incompletezza che lascia credere all'ascoltatore che ciò che ha ascoltato è solamente una piccola parte dell'appagamento creato dalla sua musica....

Altro da dire non ho, solo di allibirmi davanti alla genialità pura di questo gruppo che spero presto si possa riunire......

"cattivo come adesso.... non lo sono stato mai...."

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