Lo spagnolo Muchachito potrebbe essere consigliato a tutti gli aficionados di Willy deVille, di cui ricorda la voce e lo stile, ma finisce per piacere a tutti coloro che amano la musica felice e festaiola.
Superato l'ostacolo che per qualcuno forse può essere rappresentato dal cantato in spagnolo, che negli ultimi anni è da alcuni associato a pessime produzioni commerciali (da Paola e Chiara a La Mosca e via rabbrividendo), ci si ritrova di fronte ad un prodotto solido e dalle idee chiare.
La musica è indiscutibilmente latina, con trombe e tromboni, chitarre che a volte si fanno mariachi, il bombo di Muchachito in ogni canzone, ma le influenze sono eterogenee, dal reggae di Conversaciones Incompatibiles, allo ska di 115, più qualche timida ma pertinente incursione elettronica (Cogelo).

E' il ritmo a farla da padrone, con la splendida Serà Mejor che vola su un testo a dir poco riuscito ("il giorno in cui mi vorrai smetterò di fumare/ il giorno in cui mi vorrai smetterò di provarci/ il giorno in cui mi vorrai smetterò di brindare/ sarà meglio che tu non mi voglia mai") e la dirompente Màs Que Breve, poi Luna e Sin Vigilancia, forse il pezzo più bello del cd con quel ritornello travolgente e un tocco di piano semplice ed efficace.

I punti chiave del cd stanno in una spiccata capacità compositiva sia nelle musiche che nelle parole, mai banali ma anzi vero punto di forza dell'opera nella loro tagliente ironia o nella loro dolce semplicità. Le canzoni hanno come punto comune immediatezza e freschezza, restando però nell'ambito di una produzione di livello, che certo fa capire che la musica latina non è solo quella rifilata a chili in molte discoteche della Penisola, ma che anzi può essere una graditissima sorpresa per molti appassionati di musica di qualità.

"Que bonito, chico, que bonito!!"

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