Mulatu Astatke, pianista classe 1946, considerato "il re del jazz etiope", giunge al grande pubblico solo nel 2005, grazie all'utilizzo di alcune sue composizioni per la colonna sonora del film "Broken Flowers". La sua musica, caratterizzata da un sound unico e ricercato, è da sempre incentrata sulla contaminazione del jazz d'oltreoceano con sonorità pescate dalla tradizione africana.
Gli Heliocentrics, ensemble britannica composta da 14 elementi, propone un mix esplosivo di free-jazz, funk e psichedelia. Nel 2007 si fanno apprezzare da critica e pubblico grazie al loro debutto discografico, il piccolo capolavoro "Out There".
Da un ispirato dialogo tra quaste due realtà musicali nasce, nel 2009, il terzo capitolo di una serie, "Inspiration Information", nata sotto l'egida della Strut Records, casa discografica giovane che ha già sfornato almeno una decina di album molto interessanti.
Ne esce fuori un lavoro che, nel delicato gioco degli equilibri, vede prevalere il carisma musicale del veterano etiope. Dal canto suo la band inglese, con grande umiltà, si mette al sevizio di Mulatu senza rinunciare, però, ad imprimere il proprio sound sull'opera. Come grazie ad una strana alchimia, la musica di Astatke risplende di nuova luce: se il suo tocco rimane inconfondibile, gli Heliocentrics sono determinanti ad aggiornarene il linguaggio in chiave contemporanea; il tutto viene condito dai britannici con un sottobosco musicale, composto da suoni e rumori "alieni", che corre parallelo agli strumenti in maggior rilievo. Palese, inoltre, una maggiore propensione verso brani più ritmati, più funky. Da segnalare la brillante prestazione del batterista Malcom Catto, fondatore dell'ensamble, che mi ricorda un po' Jaki Liebezeit, anche se meno rigoroso nello stile.
La forza di quest'opera è che, a mio parere, si presta a due livelli di ascolto. La freschezza compositiva, i ritmi trascinanti e le "good vibration" che il disco trasmette consentono di apprezzare l'opera con una certa immediatezza. Per chi, invece, volesse addentrarsi in ascolti più meditati questo corposo lavoro (più di un'ora di musica) offre numerosi spunti interessanti, sia dal punto di vista della composizione che degli arrangiamenti; a ripetuti ascolti seguiranno altrettante (piacevoli) sorprese. La perizia e la sensibiltà dei musicisti è davvero notevole.
"Insperation Information" è, ad avviso di chi scrive, uno dei cinque migliori dischi del 2009.
A meno che non siate nei mari caraibici, con una gradevole compagnia ad allietare le vostre ore, il 27 luglio non perdete il live di questo progetto. Ho il sospetto che sarà un concerto indimenticabile.
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