Ho freddo.

Sono solo.

I bambini giocano...

Guardo all'orizzonte e vedo una  sottile linea azzurra che separa il bianco della neve dal blu del cielo di notte. Alzo gli occhi e piccoli ritagli di cartone colorato addobbano la notte come stelle multicolori... ci sono solo io... nel nulla di neve, nella notte... Dovrei aver paura... so che dovrei almeno sentirmi a disagio.... e invece non sono mai stato così  rilassato. comincio a sentire voci di bambini provenire da lontano. Mi giro e cerco di identificare da dove provengono, ma appena giro la testa mi ritrovo disteso in un letto di abete inciso. Un gonfio patchwork mi ricopre fino alla punta del naso.. il più accogliente dei piumoni.            

Piano piano mi abbanono al sonno mentre le voci dei bambini sono sempre più distanti e attorno a me danzano stellefilanti e elefanti rosa. non esiste luogo nel quale mi sentirei più al sicuro.

Ascoltare i mum è come tornare indietro nel tempo. Il cervello comincia a buttare fuori informazioni a casaccio recuperate dai vostri pensieri + dimenticati. Ascoltandoli vi ritroverete a rivedere il volto della vostra compagna di classe dell'asilo.. a ricordarne il colore degli occhi, sentirete perfettamente nitidi i profumi dei dolci che la nonna vi sfornava quando tornavate dala partitella a undici fatta al parchetto. Non so dove sia la magia di questi ragazzi islandesi.

So che vale più un loro disco che un album di fotografie.

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