Esistevano una volta i Mundanus Imperium, che poi come tutti i migliori gruppi, puntualmente ignorati da un generale menefreghismo di critica e pubblico si sciolsero.
I Mundanus Imperium sono vissuti solo quattro anni, ma a differenza di band che non riescono a comporre un lavoro decente neanche dopo dieci anni di vita, loro in questo breve lasso di tempo hanno composto un disco davvero bello e un demo, di cui qui parleremo, che bhè vi prego, lasciatemelo dire è una delle cose più belle, emozionanti e raffinate che le mie rozze orecchie abbiano sentito e il suo nome è “Ode To The Night Sky”.
Iniziamo subito col dire che il genere è ben diverso da quello che poi proporranno i nostri sull’unico lp rilasciato, che consisteva in un progressive metal molto oscuro, cantato da un certo Jorn Lande, in questo caso ci troviamo davanti ad un black metal dalle tinte spaziali, estremamente emozionale, sinfonico, che in alcune parti sembra quasi rilassato, non fosse poi per una voce in scream disperata, che accentua i punti oscuri dell’album; aggiungiamo poi che spesso troviamo delle incursioni al limite di un progressive metal tecnico si, ma anche estremamente passionale, che non diventa mai un mero esercizio tecnico, anzi.
Questo disco è composto di solo tre canzoni, per un totale di 15 minuti o poco più nei quali verrete letteralmente cullati e trasportati in un’altra dimensione spazio-temporale, dalla quale spesso verrete bruscamente riportati indietro, sulla terra, a causa della voce acida e a tratti struggente del cantante che riesce a inserirsi perfettamente in un contesto musicale melodico nel quale la parte emotiva prende il sopravvento su quella violenta, tipica del black metal. Musicalmente tutte e tre i pezzi si muovono su coordinate simili, con atmosfere costruite principalmente su partiture di tastiere estremamente ariose, mentre i riff di chitarra non sono mai troppo serrati, anche se comunque vicini a quanto dettato dagli stilemi tipici del black; ciò che mi ha stupito è stata invece la sezione ritmica, mai troppo sparata, anzi molto varia e ragionata, che da un tocco in più di dinamicità e varietà al disco intero.
Se vi è piaciuto “Asper Hiems Symfonya” degli Arcturus amerete questo gioiello di musica “nera”, se siete invece più intransigenti con il sound e vi piacciono musiche marce e maledette volgete lo sguardo altrove, questo prodotto non sarebbe per voi.
Scusate se non ho descritto troppo le canzoni singolarmente, ma di fronte a tanta bellezza le parole non servirebbero poi a troppo, sarebbe meglio restare in silenzio, chiudere gli occhi e ascoltare… fino alla fine, senza fare rumore alcuno.
Tracklist
1) Ode To The Nightsky
2) Winds Of The Frozen Stars
3) Ridende Pa Nattenes Vinger
Carico i commenti... con calma