L'ondata neo-thrash che sta affollando gli scaffali dei negozi di musica da qualche anno a questa parte ha sicuramente tra i suoi alfieri e punta di diamante gli americani Municipal Waste, tra le prime bands di questo nuovo filone guidato dalla casa editrice Earache records (nota soprattutto per prodotti più estremi come Napalm Death, Anal Cunt, Carcass ecc....).
Che cos'è il neo-thrash metal ? Prima cosa da dire: non c'entra nulla con i Trivium o i Bullet For My Valentine, il revival thrash non ha nulla a che vedere con certi nomi patinati che riprendono solo in parte il vecchio sound thrash integrandolo con elementi molto più moderni come l'emocore per poter raggiungere le classifiche di vendita.
Il revival thrash è l'insieme di quei gruppi relativamente giovani che riprendono le sonorità che furono dei primi Metallica, degli Slayer, degli Anthrax, dei primissimi Megadeth, dei Nuclear Assault, degli Exodus, dei D.R.I., degli Stormtroopers of death ecc... insomma ci siamo capiti ? Thrash metal pesantemente influenzato dall'hardcore, dal tiro punk delle canzoni e dell'attitudine marcia e grezza.
I Municipal Waste hanno all'attivo tre dischi e il loro prodotto migliore (ma sono tutti tre ottimi credetemi) è sicuramente l'ultimo arrivato "The Art of partying", datato 2007.
Un album fondamentalmente per nostalgici della Bay Area ma anche per giovani kidz che vogliono conoscere da una band giovane (il primo disco "Wast'em All" è del 2003) un genere che si credeva ormai morto e sepolto e custodito solo dai grandi nomi di allora (Slayer su tutti).
Poco più di 35 minuti di sano thrash delizieranno le orecchie di chi ancora non si è avvicinato a questo prodotto grazie a piccole perle come la title track dal ritornello terribilmente accattivante e dall'incedere di brani come "Headbanger Face Rip". I ritmi sono sempre veloci e l'adrenalina si spreca ma i Waste sanno anche quando usare il freno come nella bellissima introduzione (che poi si ripresenta prima del finale) di "The Inebriator" (che comunque poi parte sparata e incazzata come tutte con un drumming in alcuni tratti ai confini del grind).
Influenza hardcore presentissima in pezzi come "Chemically Altered" e in "Open Your Mind" riescono comunque gli Anthrax dei bei tempi e si cita anche l'incipit di "Hit The Lights" (devo anche dirvi artista e album ? naaa) nella finale "Born To Party" che poi si trasforma in un bellissimo anthem thrahscore.
Insomma senza dilungarmi troppo tutte le tracce sono piccoli candelotti di dinamite che esplodono e scorrono veloci e molto gradevoli per tutta la durata dell'album.
"The Art Of Partying" vale sicuramente l'acquisto e personalmente ritengo i Municipal Waste uno dei gruppi più pazzi, geniali e fondamentali dell'attuale scena metal.
Per la serie "non bisogna per forza inventare qualcosa di nuovo per fare qualcosa di bello".
Voto: 8,5/10
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