<As the daylight died on the summertime suicide> così inizia la traccia numero sei dell'album Women And Children Last, risvegliandoci bruscamente dal tepore estivo con un inno trascinante e deciso, consacrando il ritorno del duo Horror dei Murderdolls, con una line-up completamente cambiata, ma la stessa carica di suonare e metter su un album fuori dagli schemi c'è e si fa sentire.

Questo è un degno successore di un album ottimo sotto tutti i punti di vista quale è stato Beyond the Valley of the Murderdolls che ha visto la luce nel 2002 tra i tanti progetti di Wednesday 13 [ex voce dei Frankestein Drag Queen e co-fondatore del progetto Country dei Bourbon Crow]. Ma Joseph Poole -questo è il vero nome dell'artista- sa sempre come sorprendere pur non deludendo mai, ed insieme al collega chitarrista Joey Jordison [batterista degli Slipknot] sa creare un album intriso di atmosfere cupe - o dark come spesso si (ab)usa dire - pur mantenendo quell'amara vena satirica e umoristica che lascia sempre un segno in quasi ogni traccia. Gli ottimi back-vocals di Jordison accompagnano la voce graffiante di Wednesday in melodie incalzanti e ottimi riff di chitarra che coinvolgono l'ascoltatore in questo continuo mescolarsi di generi diversi, che regalano circa 47 minuti di piacevole alienazione dai soliti pezzi di plastica sentiti e risentiti in giro ultimamente.

"My Dark Place Alone" apre le danze come primo singolo - di cui è stato fatto anche un videoclip - (a seguire "Drug Me To Hell" scelto come secondo singolo) ma che a mio parere non rende giustizia per la qualità di tutto l'album nel suo complesso, lasciando nell'ombra (per ora) pezzi geniali come "Whatever You Got, I'm Against It" o "Nothing's Gonna Be Alright" un bel pezzo abbastanza melodico, batteria meno violenta rispetto all'album d'esordio ma che lascia più spazio alla voce, e in questo caso anche agli indovinati soli di Jordison fatti a pennello e inseriti al punto giusto. "Drug Me To Hell" - appunto secondo singolo - è un tipico pezzo stile à la Marilyn Manson , che i Murderdolls riescono comunque a rendere unico, consolidando il loro stile particolare, marchiandolo con la voce formidabile di Poole che sa adattarsi a qualsiasi genere sempre mantenendo la sua originalità.

Per chi attendeva di ascoltare nuovo materiale si può ritenere più che soddisfatto; il duo statunitense ritorna sulla scena più carico che mai riproponendo il loro genere indefinibile che ben si distingue tra tutti gli altri, fondendo le varie influenze da mostri sacri del Rock come Alice Cooper e Misfits, e quel tocco (hair)Metal stile Montley Crue, e riportando a galla le radici Punk, tutto eseguito con maestria, contornato da testi in tema dark-humor altri più seri, verità taglienti che si sanno ben mescolare con la musica. I Murderdolls sono uno di quei pochi gruppi che pur non uscendo dal loro ambiente - detto Horror-Punk - sanno creare qualcosa di essenziale ma interessante, che - per chi non li avesse mai visti - fa venir voglia di scoprire se sono così abili anche nei live; sicuramente molti di voi ne approfitteranno il 4 e 6 Settembre rispettivamente Roma e Milano dove faranno tappa del Tour 2010 come band di supporto per i Guns N Roses.

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