Mark Varney, negli anni '80, era una sorta di mecenate della chitarra. Posso dire, senza esagerando, che il suo passatempo era scoprire i chitarristi.

Fare una lista, anche approssimativa, dei nomi più famosi lanciati dalla sua Legato records, è un'impresa, ma citando i nomi più famosi, si capisce la portata di questo grande portata di questo produttore: Jason Becker, Marty Friedman, Michael Lee Firkins, Ritchie Kotzen e Paul Gilbert. Ma nel 1991 regala alla realtà musicale ciò che allora era definito un mito: si vociferava di un chitarrista così abile da non capire cose facesse realmente sullo strumento e così fantasioso da improvvisare in maniera disarmante. Parlo di quello sfortunato ma grande artista che era Shawn Lane. Scoperto questo grande artista, non restava che lanciarlo nell'olimpo del chitarrismo, e ci pensa Varney costruendo un progetto su cui vengono chiamati a duellare altri due grandi chitarristi Jazz-Fusion: Brett Garsed e Frank Gambale.

Il risultato che ne esce fuori è un mix perfetto tra puro shred, fusion, jazz e qualche vena di progressive dal nome MVP, che non significa “Most valuable players” ma più semplicemente “Mark Varney Projecty”. “Centifugal Funk”, questo il titolo del disco, è un mirabolante viaggio nel virtuosismo e nelle esplorazioni armoniche della musica articolato in 8 strumentali, in cui solo 2 tracce presentano i tre artisti duellarsi contemporaneamente (“So What” e “Lovestruck”). Il progetto potrebbe sembrare di difficile assimilazione, per i non addetti al genere, ma l'apparenza dei nomi inganna: le note scivolano veloci sin dall'iniziale “Actual proof”, scandita dal sax di Steve Tavaglione e dall'iniziale e funambolico (nonché unico) solismo di Frank Gambale. Ma già nella seguente “so what” i solismi che si alternano sono di una furia e di una padronanza incredibile: già stupiti dall'assolo di basso di Jimmy Earl, non possiamo rimanere impassibili di fronte alla maestosità dei tre eroi della sei corde, che si rincorrono e si sfidano in fraseggi veloci ma significativi, densi di musicalità. “hey tree Bone” presenta sfumature jazz incredibili ed è impossibile per me non lasciarmi ammaliare dalla melodica velocità di Lane o Garsed.

Il disco potrebbe sembrare a tratti monotono, ma dopo averlo ascoltato più e più volte ci si accorge di quante note si scoprano ad ogni nuovo ascolto: ogni fraseggio assume sempre nuova vita. La seguente “Tokyo Blue” è intrisa di romanticismo, molto melodica ed è da brividi l'assolo acustico e l'assolo di sax. Da qui si ritorna al virtuosismo puro con “Splatch” e “Elegant People”, dotate di rara carica, entrambe, rappresentano veri e propri inni jazzistici e fusion con alternanze di linee melodiche e ritmiche, con cambi notevoli di tonalità e con tratti che richiamano al funk pù verace. Chiude la bella e trascinante “Lovestruck”, che rivede tutti e tra i chitarristi nel duello, più TJ Helmerich come ospite. Questo disc è un riassunto di grande musica, di professionalità e di tecnica, tutto n 8 tracce dal sapore gustoso della musica. Non lasciatevi ingannare se i nomi sono famosi ultra-tecnici della chitarra. In parte è vero, ma questi tre grandi mostri sacri sanno come far cantare i propri strumenti, anche quando la velocità è l'unica via.

È talmente facile lasciarsi trascinare dai ritmi di questo disco che ve ne innamorerete per quanto è bello e per quanto, ad ogni ascolto, mostra sempre di più pezzi della sua anima.

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