Instrumental Music Noir from Copenhagen, Denmark, 2008


Come la vita.

Si sviluppa attorno ad un tema, consapevolmente o meno, esaltandone alcuni aspetti, affossandone altri; cresce, trova picchi e impennate, salite sconcertanti e discese mozzafiato.
Tocca vette e incrocia muri contro i quali può schiantarsi o evitare all'ultimo secondo, in uno slalom gigante. Ma comunque, tu, non puoi che seguirla e assecondarla con la banale illusione, a volte, di poterla guidare.

I My Beloved, conosciuti per caso su queste pagine grazie a quello che considero un "amico di penna-elettronica" (Uhuh), sono esattamente così, come un fiume in piena, una cascata fragorosa nata da un piccolo ruscello timido e apparentemente pavido, come una curva a gomito inaspettata mentre vai a 100 all'ora, come una dolce nenia dopo un temporale estivo.

Poche note iniziali, un tema, appunto, e lo sviluppo di questo in un muro sonoro crescente, maestoso, coeso, impenetrabile, potente e deflagrante. Fino allo schianto, fino alla quiete che ritorna, quindi, dopo la tempesta.

Un impatto dolcemente violento a cui non puoi sottrarti, un'immersione in pieno oceano senza ossigeno.
Uno schiaffo, un bacio non chiesto, una sorpresa che conosci da sempre.

Da provare.

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