Dopo la pubblicazione di The Light At The End Of The World nel 1999 era facile pensare che i My Dying Bride in occasione del loro settimo album si limitassero a mantenersi sulle stesse coordinate del precedente. Invece The Dreadful Hours ne rappresenta l'evoluzione. E rappresenta l'ennesimo passo di un carriera che ormai dura da dieci anni e più.
Il disco inizia con il rumore della pioggia che ci introduce alla title-track brano buono ma che, nel complesso, passa abbastanza inosservato. A far partire quella marcia in più che distingue i buoni dischi dai capolavori sono ben altre composizioni.
Innanzitutto "The Raven And The Rose" brano che ricorda molto le composizioni più aggressive di Turn Loose The Swans. La prima parte è molto Death ed ha il suo apice nella meravigliosa prova vocale di Aaron che qui sfoggia una serie di growling vocals davvero impressionanti, in modo particolare va segnalalta una delle ultime strofe in cui il singer ripete ossessivamente la frase "My God Is My Want". Il brano termina invece nel modo più inaspettato: le commoventi note di un pianoforte e in seguito un riff di stampo gothic portano a termine una canzone perfetta.
Così come perfetta è "Black Heart Romance" brano questo più atmosferico sebbene nella parte centrale non disdegni momenti più diretti.
Ma poco dopo alla sesta traccia ecco l'altro, questa volta davvero clamoroso, capolavoro ossia la struggente "My Hope, The Destroyer". Per questo brano la band ha scelto di limitare le growling vocals a due brevissime strofe nella parte centrale e accentuare il lato più romantico e commovente del proprio sound.
Il risultato è memorabile, la canzone è di una intensità incredibile e coinvolgente al punto giusto, inoltre possiede uno dei testi più belli mai scritti da Aaron. Tutto ciò contribuisce a rendere questo brano una delle colonne portanti di un disco già di per sé di altissimo livello.
Infine basta aggiungere che la band ha riproposto per l'occasione come bonus-track la leggendaria "The Return Of The Beautiful" qui chiamata "Return To The Beautiful" già presente su As The Flowers Whiters, primo album della band. Che altro aggiungere?
Se ancora nutrite dubbi su questa band, sicuramente la migliore nel suo genere attualmente in circolazione, vi invito a lasciarvi trasportare dal fiume di emozioni che è in grado di ricreare con la sua musica e in ultima analisi vi faccio notare che su otto album finora pubblicati la band inglese è a quota quattro capolavori di livello assoluto (superfluo dirvi quali, mi pare ovvio di che dischi sto parlando). Il che penso sia abbastanza indicativo, giudicate voi.
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