Prima di cominciare a recensirvi l'album volevo solo dire di essere a conoscenza dell'altra recensione scritta su questo full lenght. Tuttavia mi prendo la libertà di scriverne un'altra per l'affetto che mi lega a questo disco, considerato inoltre che su questi artisti non s'è mai parlato molto. Ma passiamo a quest'opera d'arte.
Ancora affascinati da una copertina splendida, evocativa e ricca di pathos parte "She Is The Dark" nella sua magnificenza. Canzone assassina per certi versi, straziante nella sua evocativa malinconia per altri. Un capolavoro sorretto da riff intensi e cupi come pochi altri e da una prestazione vocale di Aaron disarmante nella sua perfezione. Già provati, la successiva "Edenbeast" sembra volerci cullare transportandoci, attraverso le sue melodie orientali, in un altro mondo, ma è tutta un'illusione perchè a metà canzone veniamo massacrati da un'assalto death degno dei primi Bride. Micidiale, la canzone ci porta in un intermezzo etereo e sognante per poi abbandonarci completamente alle melodie iniziali. Impossibile non citare la title track, canzone arricchita da un testo indescrivibile (vi posso solo consigliare di leggerlo, magari con il brano in sottofondo) trattante una storia d'amore intensa, così come lo è il brano, rotto solo da qualche intermezzo più aggressivo e sofferto, ma trascinato in tutta la sua lunghezza da un' epicità unica e affascinante. Questa è poesia.
Dopo un brano molto tirato come The Fever Sea raggiungiamo la seconda parte dell'album incarnata dalla tirata e malata "Into The Lake Of Ghosts", dalla cupa "The Isis Script" con la voce di Aaron a fare da padrona su riff di chitarra pesanti al punto giusto e sempre eleganti, e da "Christliar", frenetica nella prima parte ma maledettamente evocativa, nella seconda, nei passaggi da un growl aggressivo a una melodia sublime e malinconica lasciata completamente alle chitarre e alle tastiere. Si chiude con la terza versione dell'eterna "Sear me" che certamente non tradisce la rinomata fama, presentandosi triste e sofferta come le precedenti.
In conclusione l'ennesima conferma della statura di questi artisti capaci di sfornare un album dalle diverse sfaccettature, sorretta da una sempre elevata emotività. Spegnete la luce, chiudete gli occhi e lasciatevi trasportare... forse allora la vedrete, la luce alla fine del mondo...
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