“’Learn To Leave’ parla della crescita di ognuno come individuo e dell’istinto di autoconservazione che scatta nel momento in cui decidiamo di prenderci cura di noi stessi, togliendoci dalla situazione tossica in cui siamo finiti, qualsiasi essa sia”, spiega Matt Fitzpatrick, voce e chitarra della band, giunta al secondo album in studio. I My Iron Lung arrivano da San Diego, città che di certo non verrà ricordata per la sua incredibile scena musicale ma che di tanto in tanto regala qualche piacevole sorpresa. Come in questo caso, visto che "Learn To Leave" è un album che saprà farsi apprezzare dai rockers dal palato fine, quelli che per intenderci non necessitano di singoli da paura per eccitarsi, o almeno di sicuro questo non è il classico disco a loro destinato. Serve infatti più di un ascolto per apprezzare questi quattro disagiati, in quanto pare amino far saltare il banco a più riprese, spiazzando l'ascoltatore. Come?! Attraverso frammenti di noise-rock, quello più acido e fuori controllo che quando meno te l'aspetti aggredisce. E credetemi, questa è fondamentalmente la peculiarità di questo lavoro. Il non dare punti di riferimento. Ascoltandoli ricordano molto da vicino il lato più estroverso dei Touché Amoré, così come la freddezza chirurgica dei Pianos Become The Teeth. E pensare che ai tempi dell'album d'esordio si pensava fossero l'ennesima punk-rock band senza infamia e senza lode...

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