Mylene Farmer: 'Innamoramento'

Mylène Farmer: un mito che non smette mai di stupire…

Per percorrere tutto il percorso musicale che la famosa cantante francese ha fatto negli ultimi vent'anni, bisognerebbe riascoltare traccia dopo traccia ogni album che la Farmer ha stampato insieme al suo compositore fedele Laurent Boutonnat (esattamente 6 album studio) ed in ogni lavoro possiamo trovare una Mylène totalmente diversa dalle precedenti: ascolteremo una Mylène pop anni 80 in "Ainsi soit je… " (1988), o una Mylène completamente mistica in "L'autre… " (1991) per passare ad una Mylène più provocante accompagnata da un sound più rock in "Anamorphosée" (1995).

L'album che prenderò in considerazione è il mio preferito: "Innamoramento".

Proprio così, un nome italiano per un album francese… Le origini di questo nome hanno una storia, poiché la Farmer, di ritorno dal suo tour del 1997 che aveva riportato un successo colossale, decide di prendersi in seguito un lungo periodo di pausa, ed in questo periodo viaggerà in vari paesi, tra cui Cina, Stati Uniti, Irlanda ed Italia: ed è proprio in Italia che verrà a conoscenza di alcuni testi conosciuti in tutto il mondo come "Se questo è un uomo" di Primo Levi e "Amore e innamoramento" di Francesco Alberoni. Ed è proprio da questo libro che Mylène avrà l'ispirazione per il suo nuovo album: il tema dominante, infatti, sarà l'amore in tutte le sue forme (amore fisico, familiare, religioso, per se stessi… ). Dopo vari mesi in studio, il 7 Aprile esce "Innamoramento" che presenta una Mylène più casta e matura rispetto ai suoi precedenti LP. Inoltre per la prima volta Mylène è autice anche delle musiche di 5 canzoni (fino ad allora Laurent Boutonnat era il solo arteficie di ogni melodia).

L'album si apre con "L'amour naissant", ovvero l'amore nascente, sinonimo di Innamoramento. Dalla prima traccia possiamo ascoltare un sound quasi celtico accompagnato da cori africani per la prima volta utilizzati dal maestro Boutonnat. Si passa a "L'âme-stram-gram" il primo singolo estratto dalle sonorità orientali in cui Mylène utilizza una voce calda e sensuale per cantare parole piuttosto osé ( "… Immischia e scivola l'addome nel mio orifizio… "). Si passa poi a "Pas le temps de vivre", una ballad dedicata al povero fratello di Mylène, Jean-Loup, deceduto pochi anni prima (prima canzone di cui Mylène compone le musiche). Con "Dessine-moi un mouton" Mylène ripresenta un stile rock, ma dalle arie più pop rispetto al precedente "Anamorphosée"; da notare anche qui l'utilizzo di un coro di bambini come in "Tomber 7 fois". "Je te rends ton amour" è, a detta della cantante, la canzone più bella che abbia mai composto : effettivamente in questa traccia che diventerà il secondo singolo, Mylène rinuncia all'amore di Dio e nel video omonimo interpreta una donna che cieca che verrà violentata da Satana (video che naturalmente verrà censurato). Si passa poi a "Méfie-toi", la canzone sicuramente più allegra dell'opus, in cui Mylène descrive la sua nuova filosofia di vita e di cui è anche compositrice. Arriva il momento della traccia che dà il titolo all'album, "Innamoramento", a parere mio la canzone più bella dell'album. È in questa bellissima melodia che vengono descritti i sentimenti quando ci s'innamora, anche se per Mylène la parola "Amore" ha un doppio significato, poiché in francese è la fusione tra la parola amour (amore) e mort (morte).

Quindi per Mylène l'innamoramento prende le sembianze di amore se tale diventerà, altrimenti vuol dire la distruzione dell'essere nel caso in cui l'amore non è contraccambiato ("L'amore, la morte… chissà"). Si passa poi a "Optimistique-moi" , quarto singolo estratto il cui testo è dedicato al padre della cantante (terza canzone composta dalla mano di Miss Farmer). "Serais tu là" è una ballad firmata 100% Farmer poco stimata dai fans, ma con un bellissimo testo pieno di significato (il rimpianto di non aver fatto qualcosa che adesso vorremmo fare). L'aria malinconica di "Consentement" la rende una delle canzoni più belle dell'album: qui Mylène sottolinea che in amore non c'è più il rispetto di una volta (fa l'esempio che nei secoli passati due amanti si davano del voi). "Et si vieillir m'était conté" ricorda molto "Il n'y a pas d'ailleurs" del 1991, dove Mylène parla (ma non per la prima volta) della paura di morire, di invecchiare (come in Plus grandir o L'horloge). E finalmente Mylène espone i propri pensieri riguardo l'olocausto ed il libro di Primo Levi "Se questo è un uomo" con "Souviens-toi du jour… ", terzo singolo estratto.

L'album si chiude con "Mylènium" una traccia strumentale che comincia in maniera calma e rilassante per evolversi in seguito in una ritmica canzone rock accompagnata da cori africani. E l'album si chiude con la parola che ha dato significato a tutte le tracce dell'album: "Innamoramento", un innamoramento che alle porte del 2000 è cresciuto fino ad oggi da parte dei nuovi fans che la Farmer ha racchiuso fra le sue braccia. Dei fans che di certo non l'abbandoneranno più…

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