Amate il mistero? Le poesie maledette? Ne avete abbastanza del pop commerciale di questi ultimi anni?

Provate a fare un salto nell'ormai lontano 1991… precisamente in Francia, dove un'artista della musica francese stava per diventare un'icona a tutti gli effetti. Ai giorni nostri la donna in questione, Mylène Farmer è, si, una cantante rispettata per la sua immagine e la sua turbolenta carriera: ma manca di fantasia nei suoi ultimi lavori!!! Dopo aver lanciato in tutto il mondo, insieme al suo compositore Laurent Boutonnat, la lolita Alizée a cui (furbetta la signora) seguirà un suo greatest hits che la farà conoscere in altri paesi oltre alla Francia, la Farmer mostra inequivocabilmente che "I bei tempi sono finiti"…

Ma in passato era diverso.

Nel 1991, dopo due album strapremiati ("Cendres de lune" e "Ainsi soit je…") Mylène torna dal suo pubblico di fans impazienti con tante novità: per cominciare, il suo nuovo look, capelli cortissimi che conservano la tinta rossa che l'ha da sempre contraddistinta dalle altre cantanti; si presenterà, poi, più pessimista che mai, e questo umore possiamo trovarlo già nel singolo "Désenchantée" che esce nel Marzo del 1991 e rivoluziona completamente la vita della cantante: dalle vendite del singolo ( quasi 1 milione di copie vendute) ne risentirà in positivo anche il suo terzo album che uscirà appena un mese dopo: "L'autre… ". Ed è l'apocalisse: i fans cosiddetti "squilibrati" della cantante corrono in tutti i negozi ad acciuffare questo gioiello della musica pop francese. A primo ascolto chiunque non abbia mai ascoltato Mylène Farmer resta indifferente e scettico, ma vi posso garantire che dopo la visione dei video che hanno accompagnato i 4 singoli estratti rimarrete a bocca aperta. Perché è proprio questa la più grande astuzia del duo Farmer/Boutonnat: incollarti allo schermo anche se non ti interessa affatto il loro genere musicale. Ma alla visione di questi corto metraggi l'ascoltatore viene rapito e dopo qualche esitazione, crederà che tutto quello che tocca la Farmer è oro. Certo, "L'autre…" non è dal punto di vista musicale il miglior lavoro della Farmer, ve ne sono altri sicuramente più commerciali ed orecchiabili. Ma è l'album che l'ha consacrata, che l'ha messa su un piedistallo da cui, negli ultimi anni rischia di cadere…

L'album si apre con "Agnus Dei", probabilmente la canzone più oscura e tenebrosa di tutta la sua carriera, che viene introdotta da una voce oserei dire al quanto satanica, e via, la Farmer, tra le varie parole religiose verrà accompagnata da un coro stile "setta" che canta la famosa preghiera Agnus dei. Si continua con il primo singolo "Désenchantée", l'inno di una generazione persa, probabilmente quella dei famosi anni ottanta ( visto che il nuovo decennio era appena iniziato) di cui Mylène si vergogna di farne parte. Il sound è molto semplice, poco curato, ma di grande effetto. Si continua con la traccia che dà il titolo all'album, "L'autre… " una ballad sofferta ma abbastanza ottimista in cui la cantante esprime il suo amore per l'"altro", ovvero Laurent Boutonnat. Si arriva poi a "Je t'aime mélancolie", terzo singolo estratto, dove possiamo finalmente ascoltare un sound più ritmato, accompagnato da un piano incessante, ma che ricorda molto lo stile Madonna anni 80. Molto più particolare la versione remixata del singolo. In "Psychiatric" si dà più spazio alla musica, ma niente di nuovo: alcuni dicono che sia una canzone che rievoca il Michael Jackson di "Thriller", dalla base pop dance e ballereccia. "Regrets", il secondo singolo estratto, è il primo di una lunga serie di duetti che la Farmer farà: in questo caso il fortunato è l'esordiente Jean-Louis Murat, perfetto per le atmosfere malinconiche di questa stupenda canzone. Poi la farmer cerca di risollevare gli spiriti con "Pas de doute" allegra canzoncina pop poco stimata dai fans, per la troppo somiglianza con "Pourvu qu'elles soient douces": di fatti la canzone sarebbe dovuta essere la colonna sonora della continuazione del video di PQSD, e quindi della tanto amata Libertina.

L'ottava traccia, "Il n'y a pas d'ailleurs", ci porta nel mondo grigio della cantante, con un finale davvero particolare: una marcia funebre che accompagna la Farmer fino alla fine del brano. Il quarto singolo estratto "Beyond my control", dalle arie tetre e spaventose, varrà alla Farmer la sua prima censura, non solo per il testo in cui viene descritto troppo "palesemente" un omicidio, ma anche per il video, osceno agli occhi della critica impazientita dagli scandali avuti già in passato. Si chiude con la rilassante "Nous souviendrons nous" una canzone spirituale, dal sound al quanto ecclesiastico.

Dopo "L'autre… " la Farmer non assaggerà mai più il successo avuto con questo opus. Alcuni ancora aspettano il ritorno alle origini, che non arriva mai. Infatti la Farmer continua ad eguagliare la sua creatura Alizée con canzoncine orecchiabili si, ma che per un'artista come lei sono operette per i bordelli. Mi viene da pensare che fosse molto più matura nei precedenti anni che ora.

Ma come si dice, la speranza è l'ultima a morire…

TRACKLIST

1 Agnus Dei 2 Désenchantée 3 L'autre… 4 Je T'aime Mèlancolie 5 Psychiatric 6 Regrets (En duo avec Jean-Louis Murat) 7 Pas De Doute 8 Il N'y a Pas D'Ailleurs 9 Beyond My Control 10 Nous Souviendrons Nous

SINGOLI: Désenchantée - Regrets (En duo avec J. L. Murat) - Je t'aime mélancolie - Beyond my control

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